Costi di gestione pari a 721 milioni di euro, ricavi di 736 milioni, bilancio attivo per 14,2 milioni. È quanto emerge dal preconsuntivo di bilancio presentato da Expo 2015 al termine del Consiglio di amministrazione in vista dell’assemblea del 29 gennaio. «Il risultato – si legge in una nota pubblicata sul sito ufficiale di Expo e condivisa su Facebook dall’assessore comunale alla Mobilità, ambiente, metropolitane, acqua pubblica, energia Pierfrancesco Maran – appare rilevante in quanto le previsioni economiche miravano al pareggio di bilancio alla data di conclusione dell’evento». A suscitare perplessità, però, oltre ai dati relativi alle spese e ai ricavi, c’è la riduzione del valore del patrimonio della società che con i 14,2 milioni attuali risulterebbe in calo di 32,5 milioni rispetto ai 46,78 milioni del 2014 e di 46,8 milioni rispetto ai 60,99 milioni del 2013.
Polemiche sul web
Il resoconto non è ancora definitivo visto che «come di prassi il Bilancio 2015 verrà approvato nel corso del mese di aprile e in tale occasione ne verrà resa nota la struttura complessiva», ma le critiche non si sono fatte attendere. Sul web e sui social ci si aspettavano dati più completi ed esaustivi. «E’ come se mi regalano una azienda che guadagna 10 milioni, con la mia gestione ne guadagna 2 e parlo di bilancio positivo perché me l’hanno regalata», è uno dei commenti che si legge sulla pagina Facebook di Maran. Stando alla nota pubblicata dal Cda di Expo 2015 Spa risulta che dei 736 milioni di ricavi incassati da Expo poco più della metà (373,7 milioni di euro) sono arrivati dalla vendita di 21.476.957 biglietti, staccati a un prezzo medio di 17,4 euro. La stessa nota precisa che l’altra fonte di entrate sono i ricavi per gli sponsor che ammontano a 223,9 milioni. Di questa somma, però, sono arrivati in contanti soltanto 45,2 milioni, mentre 178,7 milioni sono stati offerti sotto forma di beni e servizi. I 138,5 restanti, derivano da «ricavi diversi».
Dubbi sulle spese
Più che sui ricavi, però, le vere polemiche riguardano i dati relativi alle uscite. «Accidenti che bilancio analitico. Ma il costo delle bonifiche precisamente dov’è?», si legge su Facebook. Alla voce spese, infatti, sono stati forniti soltanto quelle di gestione. Queste sono state distribuite in 311,2 milioni per la gestione del semestre dell’Esposizione Universale, di cui 234,7 milioni per attività strettamente legate alla gestione operativa e al funzionamento complessivo dei sito espositivo e 76,5 milioni per eventi e iniziative del semestre. Altri 178,7 milioni sono stati spesi per i beni e servizi resi a fronte dei diritti di visibilità, mentre la promozione, la commercializzazione e la comunicazione dell’evento sono costati 185,7 milioni. Altri 45,6 milioni risultano alla voce «altri costi collegati alle spese generali, di personale e di funzionamento». Nessun riferimento a partite straordinarie e/o ammortamenti.
Sala non ci sta
In piena corsa alle primarie del centrosinistra a Milano e in attesa del confronto diretto di mercoledì 20 gennaio con Francesca Balzani, il commissario unico di Expo e amministratore delegato della società, Giuseppe Sala, respinge al mittente le accuse: «Non c’è nessun buco nel bilancio di Expo, questa disinformazione è preoccupante. Abbiamo fatto l’esposizione con meno soldi, nel senso che sono stato io a tagliare 300 milioni dall’investimento. E di quei soldi, al netto di costi e ricavi, rimane un patrimonio positivo di 14 milioni di euro», afferma Sala durante un’intervista a Rtl. «Certamente potevamo far meglio, ma di fronte alla freddezza del numero, il numero è quello ed è positivo. Se uno non si fida dei bilanci vuol dire che non si fida dei revisori, della Corte dei Conti».
Domenico Motisi