11190181_1584711608450061_1557199013_nAlle undici di sabato sera a Expo sembrano le otto. Noncuranti della chiusura, i turisti brindano, si aggirano curiosi tra i padiglioni e ordinano l’ultimo piatto della giornata. L’uscita è dimenticata e quell’ultima metro per tornare a Milano non preoccupa più di tanto. C’è sempre tempo per un’ultima birra ceca o per un gelato gusto baobab.

Così, per venire incontro alla voglia primaverile di “tirar tardi” dei visitatori, il commissario dell’Expo, Giuseppe Sala, al primo vertice tra i Paesi partecipanti, ha proposto di far slittare la chiusura a mezzanotte. L’idea è ambiziosa e deve ancora essere formalizzata. Il nodo, su cui si dovrà discutere con Atm, è proprio l’ultima corsa del metro per tornare in città, alle 00.40 nel weekend e ancora prima nei feriali.

«Siamo un Paese latino – ha spiegato Sala ai commissari – ed è normale che soprattutto andando verso l’estate la gente resti fuori fino a tardi volentieri». L’idea dell’organizzazione è quella di rendere Expo sempre più un luogo della movida notturna, approfittando dei vari dj set, dei concerti e degli spettacoli. Un punto a favore dell’iniziativa è il biglietto serale che costa appena 5 euro e consente ai visitatori l’ingresso all’Esposizione Universale dalle ore 19 fino alle 23 (per ora).

Cluster, padiglioni e ristoranti hanno accolto con entusiasmo l’idea di Sala e potranno scegliere liberamente se restare aperti o meno. Unico neo di Expo by night la mancata realizzazione della passerella sull’acqua dell’Albero della vita, ancora ferma a causa della mancata autorizzazione da parte dell’Anac, l’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone che sta vigilando da oltre un anno su Expo.

Diana Francesca Cavalcoli