No canal

Una via d’acqua che collega la Darsena, il vecchio porto di Milano, al parco espositivo di Expo 2015 con una serie di canali che attraverserebbero alcuni parchi cittadini. Ma, per ora, questo progetto ha portato solo un fiume di critiche. Dai comitati cittadini a quelli degli ambientalisti, che criticano i costi e gli impatti ambientali dell’operazione.

Nella mattinata di martedì 25 febbraio ci sarà un nuovo incontro tra il Commissario straordinario di Expo Giuseppe Sala e il delegato del sindaco, Gianni Confalonieri, insieme ai tecnici, in cui si deciderà il futuro del tratto a sud, quello dei canali che attraversano i parchi di Trenno, Pertini e delle Cave e San Cristoforo e che si ricongiungono poi al Naviglio Grande.

Alcuni comitati sostengono che il progetto sia da ripensare. Ma una parte più rigida continua a sostenere che vada fatta saltare l’intera operazione e nell’incontro si tratterà di valutare quale potrebbe un eventuale piano alternativo per portare l’acqua nel parco di Expo.

Costi del progetto, 160 milioni di euro, che comprendono anche il risanamento della Darsena, mentre il tratto sud delle vie d’acqua, quello che viene criticato, costerebbe invece 44 milioni di euro.

Secondo la Coldiretti, le vie d’acqua vanno realizzate. Nella zona di Expo, fa sapere la Confederazione degli agricoltori, mancano 8 mila litri di acqua al secondo, che in parte potrà essere compensata dal sistema di canali studiati per Expo. La portata del canale sarà, infatti, di due metri cubi al secondo, per un’altezza di circa un metro e una larghezza fra i 4 e i 6, a seconda della zone.

Enrico Tata