Sarà l’Arco della Pace, alle porte di parco Sempione, ad ospitare la manifestazione degli esponenti di Forza Nuova. E non più piazza Cadorna, come chiesto in precedenza. Questa la decisione del questore di Milano Antonio De Iesu sul luogo della contestata kermesse del movimento neofascista italiano. A patto, però, che i militanti non si muovino dall’area. Nessun corteo per le vie della città, ma solo una riunione alle 17,30 di sabato 14 gennaio.
La decisione ha alimentato le proteste dell’Anpi provinciale di Milano che, insieme alle sigle sindacali e ai comitati antifascisti, si riunirà lo stesso giorno alle 16 per una contromanifestazione. Luogo del presidio sarà Piazza Fontana, autorizzata da De Iesu per la lontananza dalla zona di corso Sempione. In questo modo la prefettura spera di evitare contatti tra le due fazioni che potrebbero bloccare la città in zone sensibili.
“Abbiamo scelto piazza Fontana perché è il luogo simbolo della strage neofascista del 1969”, spiega Roberto Cenati, presidente provinciale dell’Anpi Milano. “Sarà con noi anche la comunità ebraica di Milano per esprimere il proprio dissenso ad un comizio nero a ridosso della giornata della Memoria”.
Il questore ha però rassicurato che il presidio di Forza Nuova “sarà un evento blindato”. E ha aggiunto che chiunque, nel rispetto della legge, ha il diritto di promuovere una riunione, come sancito dall’articolo 17 della Costituzione. L’adunata “Per la sovranità in piazza” – questo lo slogan – avverrà solo in forma statica. Compito del servizio d’ordine pubblico verificare che tutto vada secondo i piani e che tentativi di trasformare la manifestazione in qualcosa di diverso vengano prontamente respinti.
Militanti “neri” arriveranno da tutta la Lombardia per ascoltare il discorso di Roberto Fiore, segretario nazionale del movimento. In particolare dalle città di Varese e Brescia, quelle che insieme a Milano costituiscono nella regione il triangolo dei movimenti di estrema destra italiani. Tra i temi in scaletta – si legge dagli organi di informazione del gruppo, che non ha risposto alle nostre chiamate – la sovranità nazionale e monetaria, l’aiuto alle popolazioni terremotate, il rilancio dell’agricoltura e dell’edilizia e la sicurezza delle città e dei confini. Quest’ultimo un richiamo all’emergenza immigrazione che vede gli esponenti di estrema destra su posizioni di rifiuto.

Roberto Cenati, presidente provinciale dell’Anpi Milano
Ma i partigiani non ci stanno. “Al di là del luogo, che sia centro o periferia, le manifestazioni neofasciste, xenofobe e razziste non dovrebbero mai essere autorizzate perché contro i principi costituzionali”, ribadisce Cenati. “La Lombardia”, continua il presidente dell’Anpi, “vede un rifiorire preoccupante di gruppi nazifascisti: solo pochi giorni fa il movimento dei Dodici Raggi ha profanato il sacrario del monte di San Martino, luogo storico della Resistenza italiana. L’unico antidoto per strappare i giovani agli slogan fascisti è la scuola. Gli insegnanti devono coinvolgere i ragazzi nella battaglia al revisionismo, rendendoli protagonisti della storia”.
di Andrea Boeris e Mattia Guastafierro