«Il comune non è più un ente autosufficiente, non può pensare di comunicare tutto e informare i cittadini da solo». Così l’assessore alla mobilità di Milano, Pierfrancesco Maran, dà il senso dell’importanza della collaborazione tra Palazzo Marino e Google Italia. Nella giornata di giovedì 18, data del lancio di Google Transit, l’unione tra il colosso di Mountain View e la città è stata celebrata dalla visita del sindaco Giuliano Pisapia alla nuova sede italiana di Google, in zona Isola Porta Nuova. I nuovi uffici ospitano circa 200 persone tra dipendenti, manager e “googlers” italiani.

Nello stesso giorno dell’approvazione dello statuto della città metropolitana, che prevede l’elezione diretta del sindaco e del consiglio, l’assessore Maran ammette che la forza del comune sarà continuare a «collaborare con le realtà presenti sul territorio», soprattutto in vista di Expo 2015. Concetto rilanciato anche dal primo cittadino Pisapia, che ricorda come Milano sia «la città più smart d’Italia e la più cablata d’Europa». Sono 350 i luoghi su tutto il territorio comunale coperti dalla rete wifi, per un totale di 329 mila persone registrate e 3,6 milioni di accessi all’anno. Numeri significativi che, come sottolinea il sindaco Pisapia, «confermano l’attrattività di Milano dal punto di vista dell’innovazione». Soprattutto se confrontati con i dati nazionali e con i 22 milioni di italiani che, secondo l’Istat, non hanno mai utilizzato internet.

Due i servizi offerti da Google in collaborazione con il comune. Con Google Transit è possibile consultare le informazioni su linee e orari del trasporto pubblico direttamente su Google Maps. Il dispositivo presente sia su pc che su smatphone permette l’accesso ai dati di treni, metro e autobus selezionando l’apposita icona “trasporto pubblico”. L’altra novità è l’ultilizzo di Street View grazie al quale sarà possibile visitare online alcuni fra i luoghi più importanti della città: dai cortili interni del Castello Sforzesco all’arena civica Gianni Brera fino alla rotonda della Besana.

Carmela Adinolfi e Nicola Grolla