“Con noi era violento. Ci dava pacche sulla schiena quando si arrabbiava”. A riferirlo è Sandra di Blasi, ex collaboratrice dell’imputato Alessandro Cozzi. La donna è stata chiamata a testimoniare davanti alla Corte d’Assise di Milano nel processo che vede Cozzi imputato per l’omicidio, avvenuto nel 1998, di Alfredo Capelletti, titolare della Innova Skills, un’azienda di consulenza aziendale di cui Cozzi era uno dei collaboratori. In un’udienza durata quasi sette ore sono stati interrogati la moglie della vittima, il figlio e i collaboratori più stretti. Tra loro anche la presunta amante, Laura Daglia.

Il fatto – La morte di Alfredo Cappelletti risale fu archiviata come suicidio per ben due volte. Poi nel 2016, a causa di alcune similitudini con l’assassinio di Ettore Vitiello, di cui Cozzi è reo confesso e per il quale sta scontando 14 anni di carcere a Monza, il caso viene riaperto e l’ex conduttore Rai rinviato a giudizio. A dicembre dello scorso anno sono iniziate le udienze.

Palazzo_di_Giustizia_di_Milano

Il carattere – Tra le varie testimonianze, oltre a quelle della vedova di Cappelletti, Maria Pia Beneggi e del figlio Alessandro, anche quelle di alcuni collaboratori. «Capitava che collaborassero con noi anche alcuni studenti» dice Sandra di Blasi «e loro ricordavano il dottor Cozzi come una persona severa. Spesso si irritava e dava violente pacche sulla schiena. Noi in ufficio abbiamo notato che spesso si alterava però non abbiamo pensato a nulla di più. Dopo la morte di Capelletti mi disse: “Ora la Innova Skills sono io». «Quando l’abbiamo assunto alla Innova Skills Srl sapevamo che era stato licenziato da una scuola perché aveva avuto problemi con i genitori dei ragazzi», sottolinea Beneggi «ma da noi stava lavorando bene. Più avanti abbiamo saputo che in ufficio scattava facilmente».

Diversa è l’opinione di padre Ottavio Carminati, all’epoca dei fatti sacerdote nella parrocchia Immacolata Sant’Antonio a Milano. La stessa frequentata dalle famiglie Cozzi e Capelletti. «Ricordo Alessandro come una persona attiva e positiva. Preparava il Natale in musica, organizzava i cori e gestiva corsi prematrimoniali», ha detto don Ottavio «non so nulla della sua attività lavorativa ma non ho mai sentito descriverlo come una persona violenta». Lo stesso ha affermato Laura Daglia, ex collaboratrice di Cozzi e presunta amante di Cappelletti. «Non mi ha mai detto di essere geloso della mia posizione lavorativa. Stavo migliorando ma era molto più esperto di me e andavamo d’accordo».