«Una città ha una vita davvero buona, se questa vita buona è per tutti. Lì dove anche uno solo è escluso, la vita della città non è veramente buona». L’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, conclude con un monito l’incontro “Milano, il Futuro”, organizzato da Assolombarda (Confindustria Milano, Monza e Brianza) nel Piccolo Teatro Studio Melato. Una mattinata in cui vari protagonisti della città hanno raccontato Milano, riflettendo sul presente e scambiando visioni per il domani del capoluogo lombardo. Tra i relatori anche il sindaco Beppe Sala, che ha detto: «Milano può essere il rompighiaccio del cambiamento sociale in Italia».

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Il saluto del Rettore dell’Università Bicocca, Cristina Messa

Milano, motore d’Italia – Secondo la Confindustria milanese, Milano è una città STEAM. Un acronimo che in inglese significa “motore” e che racchiude le iniziali di cinque parole chiave: Science (Scienza), Technology (Tecnologia), Engineering and Enviroment (Ingegneria e Ambiente), Arts (Arte), Manufacturing (Industria). Il Piccolo Teatro Studio Melato è illuminato da fari soffusi, non c’è palco ma solo dei leggii. Le parole dei relatori sono intervallati dalle melodie al pianoforte del maestro Enrico Intra e dalle letture che spaziano da Italo Calvino a Bonvesin de la Riva, celebrando Milano e la capacità di costruire il futuro. Un contesto di cultura e amicizia, secondo il Presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca, che mostra una città «coesa intorno a una visione dell’oggi», e capace di sognare il domani.

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Il sindaco di Milano, Beppe Sala

Milano capitale? – Gli interventi fotografano una città che ragiona, senza dirlo apertamente, da capitale d’Italia. Il Rettore dell’Università Bicocca, Cristina Messa, saluta Milano come «capitale europea della conoscenza» con i suoi otto atenei. Poi cinque voci, una per ogni lettera di STEAM: Sergio Dompé, Presidente del gruppo farmaceutico omonimo, loda lo sforzo per ottenere l’Agenzia Europea del Farmaco. Enrico Cereda, leader di IBM Italia, esalta la «sintesi perfetta di tecnologia e velocità». Pietro Modiano, Presidente degli aeroporti milanesi (SEA) plaude a Milano capitale del lavoro grazie alla forza delle infrastrutture. Carlotta de Bevilacqua, Vice Presidente del Gruppo Artemide, sottolinea la fusione di umanesimo e scienza. E Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato di Pirelli, celebra Milano che rinasce grazie alla capacità dei milanesi di «non perdersi in guerre personali», ma di fare fronte comune «riuniti intorno alle istituzioni della città».

Sala: «Niente invidia per Roma» – Poi è il turno del sindaco Sala, che attacca rispondendo a Virginia Raggi proprio sul tema della capitale. «Ha detto che siamo invidiosi di Roma? Cara collega, ma anche no. Non vogliamo titoli onorifici: ai milanesi interessa la sostanza». La riflessione del sindaco tocca due temi centrali: Milano oggi è forte perché riesce a mettere in sinergia le varie eccellenze cittadine e perché attrae i giovani (50.000 sono arrivati in città nell’ultimo anno e mezzo). Ma i successi non fanno venire meno le sfide: Milano deve essere al tempo stesso competitiva e solidale, per proporsi come città di riferimento per l’Italia e l’Europa.

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L’arcivescovo Angelo Scola con il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca

Scola: «No all’ineguaglianza» – La conclusione tocca all’arcivescovo Scola. Dieci giorni fa, Papa Francesco invitava Milano a essere città accogliente, che «abbraccia i confini e le frontiere». E il dovere di Milano, secondo Scola, è proprio di opporsi alla «ineguaglianza». «Bisogna guardare al futuro di Milano con una visione globale che metta al centro ogni persona. Senza questo, i prodigi della tecnica e della finanza non ottengono l’effetto sperato». Ecco allora che la sfida, citando Benedetto XVI, è «allargare le ragioni dell’economia facendo spazio alla dimensione della cura». Così si spiega la scelta di Papa Francesco, di visitare Milano a partire dalle periferie: «Lo sguardo limitante della periferia su un sistema globale come Milano, aiuta a cogliere gli elementi che ancora mancano a una proposta di vita buona per tutti».