“Senza fiori, senza verde / senza cielo, senza niente / fra la gente…tanta gente. Sapessi com’è strano / sentirsi innamorati a Milano….”.
Era il 1965 quando Memo Remigi cantava la fatica di trovare l’amore nel capoluogo lombardo. Tra piazze e grandi magazzini, l’assenza della natura rendeva tutto meno romantico. E chissà se risulterà romantica la nuova piazza Castello: un lungo viale di ghiaia bianca che collegherà Largo Cairoli al Castello Sforzesco, fiancheggiato da due file di alberi.

A immaginare la nuova piazza Castello è stato Emanuele Genuizzi, architetto dello studio milanese “Genuizzi Banal Architetti”, che con il suo progetto ha vinto il concorso indetto dal Comune di Milano. L’annuncio è arrivato sabato 4 febbraio, quando la commissione comunale presieduta dall’architetto Maurizio Carones ha scelto il progetto di Genuizzi tra i 10 finalisti in gara. La proposta vincente ha l’ambizione di dare coerenza all’intera area urbana che si estende idealmente da Parco Sempione a piazza Duomo; ridisegna gli spazi in modo da renderli più fruibili ai cittadini; e aumenta la presenza del verde, come sarebbe piaciuto proprio a Memo Remigi. Non mancano però le polemiche politiche: la scelta di rendere l’area interamente pedonale è stata contestata dai partiti dell’opposizione. «Si ritorna alle carrozze dell’800», ha criticato Fabrizio De Pasquale, consigliere comunale di Forza Italia.

nuovo castello

Alberi e ghiaia come a Parco Sempione  Il modello è il boulevard alla francese, che già caratterizzava l’area in età ottocentesca prima dell’avvento delle automobiliA livello visivo, colpisce la scelta di armonizzare la nuova piazza con Parco Sempione, l’area verde alle spalle del Castello. Nel progetto, infatti, la stessa ghiaia che ricopre i viali del Parco sarà utilizzata sia nella piazza che in via Beltrami. Ai lati del viale verranno impiantati nuovi filari di alberi lombardi (134 in tutto), che si aggiungono alle piante ad alto fusto già esistenti per creare una passeggiata nel verde. Una sequenza di lampioni accompagnerà gli alberi, insieme a panchine e chioschi. Gli interventi arriveranno fino a Largo Cairoli: la nuova pavimentazione sarà di pavé in granito, mentre la statua di Garibaldi sarà elevata tramite un nuovo basamento in granito. La statua farà così da contrappunto alla fontana di piazza Castello, esaltando entrambi gli elementi.

Niente auto, traffico a rischio La parte del progetto che fa più discutere, tuttavia, è quella relativa alla mobilità. Nel disegno di Genuizzi, infatti, piazza Castello sarà chiusa alle auto. Secondo il consigliere di opposizione Fabrizio De Pasquale (Forza Italia), la nuova configurazione «non può che aumentare la desertificazione della piazza da un lato, e acuire la congestione nel centro». Perplesso anche Alessandro De Chirico, vicecapogruppo di FI in Comune: «Nel progetto vincitore del bando per il rifacimento di piazza Castello non abbiamo visto alcuna soluzione per rivitalizzare un’area che nelle ore serali si svuota». Sorride invece la maggioranza, con l’assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran che nel pomeriggio di ieri, 6 febbraio, ha scritto su Facebook: «Quando la critica più dura a un progetto è “ma non ci sono panchine” significa che siamo nella giusta direzione perché il progetto è bello (…). Andiamo avanti per una Milano giorno dopo giorno sempre più bella».

Due anni per l’avvio dei lavori I lavori della nuova piazza Castello non inizieranno comunque prima del 2019, e la consegna del primo lotto è prevista per il 2021. Il costo totale del progetto è stimato sui 12 milioni di Euro, alcuni dei quali verranno ricavati da incassi per gli interventi previsti in piazza Cordusio (qui si prepara ad aprire il colosso americano Starbucks). E possibili entrate per la città potrebbero arrivare anche da esposizioni ed eventi che verrebbero allestiti grazie allo spazio disponibile nel nuovo boulevard. Quel che è certo, comunque, è che Milano avrà un polmone verde più ampio: e forse, come sperava Remigi, sarà più facile dirsi “Ti amo”.