smog milano

Una passante, in piazza Duomo, si difende dalle polveri sottili con una mascherina

Sei giorni di fila di smog fuorilegge tra Milano e provincia. Nonostante l’allarme lanciato dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) pochi giorni fa, la situazione in Pianura Padana resta da maglia nera. Così, mentre le centraline dell’Arpa registrano livelli di inquinamento record, a finire nel mirino degli ambientalisti ci sono le amministrazioni locali.

Il Codacons, l’unione dei consumatori,  ha annunciato l’intenzione di denunciare alla Procura di Milano il sindaco Giuliano Pisapia e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.  Oggetto di discussione i valori di Pm 10 (le polveri sottili) che da una settimana sono sopra la soglia massima dei 50 microgrammi per metro cubo. «A Milano – spiegano i consumatori – ci sono 5.697 morti all’anno per patologie legate all’inquinamento dell’aria, più della metà del totale regionale. La situazione è gravissima, come descritto anche dal ministero della Salute».

inquinamento_9Così, dati alla mano, Codacons lancia le proprie accuse. «Dall’inzio del suo mandato Pisapia aveva promesso un brusco cambio di tendenza rispetto al precedente sindaco, Letizia Moratti, ma ciò non è avvenuto. La normativa europea fissa il numero di giorni di superamento della soglia a 35, limite che non è mai stato rispettato, anzi i giorni di superamento sono stati più del doppio». Immediata la replica dell’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran: «L’amministrazione si è mossa per dare il proprio contributo, dall’Area C al potenziamento del trasporto pubblico, che hanno contribuito alla riduzione delle auto. Ora bisogna andare oltre le misure delle città e costruire una politica omogenea in tutta la Pianura Padana». Dalla Regione è polemico verso le accuse anche il governatore Maroni: «Abbiamo preso molte misure. Se l’esposto avrà gli estremi per essere considerato oltraggioso, reagirò di conseguenza».

Non è la prima volta che le amministrazioni lombarde rischiano un processo per i danni causati dall’inquinamento. Era già accaduto nel 2009 alla giunta Moratti e al governatore Formigoni accusati di «getto pericoloso di cose in luogo pubblico». Un processo che però si era concluso in un nulla di fatto. Al netto delle polemiche, quel che è certo è che se si arrivasse a dieci giorni consecutivi di smog alle stelle, Palazzo Marino potrebbe far scattare i provvedimenti emergenziali. Tra tutti lo stop, pena la multa da 155 euro, dei veicoli diesel Euro 3 senza fap e il taglio al riscaldamento per due ore in tutte le abitazioni.

Diana Cavalcoli