Decine di compositori da tutto il mondo. Una sfida di musica contemporanea sui temi dell’Expo nella cornice dell’auditorium di Palazzo Italia. Doveva iniziare il 12 maggio l’iniziativa «Nutrire la musica – Feeding Music», sostenuta anche dal Comune di Milano, e proseguire fino a giugno. Invece i 50 musicisti, selezionati tramite un bando mondiale a cui avevano partecipato in 600, il giorno prima hanno ricevuto una mail che iniziava così: «Dear composers, first of all please accept our sincere apologies…». Palazzo Italia porge le più sincere scuse, perché si è scoperto che l’auditorium non è adatto all’evento: l’acustica è tremenda e c’è un gigantesco tavolo, talmente pesante che spostarlo è un’impresa. Stefano Gatti, responsabile del Padiglione Italia, ha quindi deciso di rinviare tutto a settembre, senza né una data né una location precisa.
«Nonostante Expo sia iniziata il primo maggio», si legge nella mail, «l’auditorium che avrebbe dovuto ospitare i concerti non è ancora pronto. Inoltre ci siamo resi conto che le modifiche apportate al progetto architettonico originale non sono compatibili con un’orchestra e strumenti in scena. Stiamo cercando una alternativa all’interno del sito di Expo, ma servirà tempo e per questo siamo costretti a rinviare i concerti». I musicisti non possono crederci. Alcuni di loro, come Alberto Carretero, erano già in viaggio. «Per partecipare a Expo avevamo rinunciato ad altri programmi, cosa succederà ora?», si lamentano altri, che non è escluso possano rivolgersi a un giudice per chiedere i danni.
Federica Scutari