Vera Vigevani Jarach, Estela Barnes de Carlotto, Yolanda Moràn Isais, hanno in comune un’unica, grande tragedia: la perdita di un figlio, sequestrato e poi scomparso, senza una verità.

VERA VIGEVANI JARACH – Madre de Plaza de Mayo – Linea Fundadora, subì il sequestro e la sparizione della propria unica figlia, Franca Jarach, ai tempi solo diciottenne, durante il periodo della dittatura militare di Jorge Rafael Videla, in Argentina. Vera scoprì solo vent’anni dopo la verità, ovvero che Franca era stata tenuta prigioniera presso l’Esma (Scuola militare di Buenos Aires trasformata in un centro di detenzione clandestino), torturata e in seguito fatta sparire in uno dei “voli della morte”, organizzati per uccidere i prigionieri e fare spazio ad altri.
La vita di Vera era già stata segnata dalla violenza, infatti, italiana di famiglia ebrea, si era rifugiata in Argentina nel 1939 per sfuggire alle persecuzioni razziali che stavano rapidamente pervadendo l’Europa. Per questo, forse, è stato quasi obbligatorio per lei dedicare la sua intera vita ai diritti umani.

Proclamata dottore magistrale ad honorem in Relazioni internazionali
Per aver dedicato la sua vita, segnata da due delle più grandi tragedie del Novecento, alla difesa dei diritti umani e alla ricerca di verità e giustizia. Per avere, come “partigiana della memoria”, insegnato alle nuove generazioni l’importanza di non rimanere in silenzio e di non arrendersi all’indifferenza.

 

ESTELA BARNES DE CARLOTTO – è presidentessa delle Abuelas de Plaza de Mayo, un movimento nato nel 1977 che mira a ritrovare l’identità dei figli delle ragazze in gravidanza sequestrate e in seguito uccise dal regime, i cui bambini furono poi affidati ad altre famiglie vicine al regime. Estela ritrovò il proprio nipote Guido, figlio della figlia Laura della cui fu ritrovato il corpo, dopo una ricerca incessante di 36 anni, così come gli altri 127 figli di desaparecidos indentificati grazie alla perseveranza delle Abuelas.

Proclamata dottore magistrale ad honorem in Relazioni internazionali
Per avere dedicato la sua vita alla difesa dei diritti umani , della democrazia e della libertà, attraverso la restituzione dell’identità dei nipoti sottratti durante la dittatura in Argentina. Per il suo impegno instancabile nella lotta contro l’impunità e nella richiesta di memoria, verità e giustizia in tutto il mondo.

 

YOLANDA MORÀN ISAIS – La sua storia è come quella di Estela e Vera, ma avviene in tempi più recenti e in un altro luogo: il Messico. Suo figlio Dan Jeremeel Fernández Morán scomparve nel 2008, all’età di 34 anni. Yolanda è tra i coordinatori e fondatrice di FUNDEM (Fuerzas Unidas por nuestros desaparecidos èn Mexico, Region Centro), associazione di familiari di giovani scomparsi nata nel 2009, che lotta per il ritrovamento delle decine di migliaia di desaparecidos in Messico e fornisce aiuto e supporto legale psicologico ai parenti delle vittime.

Proclamata dottore magistrale ad honorem in Relazioni internazionali
Per il suo straordinario coraggio per la tutela dei diritti umani, nella costante richiesta di nuovi strumenti giuridici affinché memoria, verità e giustizia siano garantite a tutti. per il suo infaticabile impegno nel trasmettere ovunque nel mondo la sua testimonianza del dramma dei desaparecidos del presente.