carabinieriGli ultimi affari la ‘ndrina delle estorsioni, della corruzione, della droga, li ha fatti all’ombra dello stadio Meazza. A scoprirlo la Procura distrettuale antimafia di Milano, che ha arrestato 59 persone, fermate dal nucleo investigativo dei carabinieri.

Il clan Libri, tra i principali di Reggio Calabria, puntava al business di San Siro con una società di catering per le partite del Milan. Il tramite doveva essere un imprenditore indebitato con la cosca. L’aiuto un carabiniere corrotto. Carlo Milesi del Nucleo ispettorato del lavoro, in cambio di denaro, avrebbe segnalato alla Procura irregolarità di gestione dei dipendenti da parte della ditta concorrente al clan. Un’operazione orchestrata ad hoc per screditare la società rivale.

Ma il racket mafioso non si fermava qui. Secondo le forze dell’ordine, il clan estorceva da alcuni imprenditori milanesi del denaro in cambio della completa protezione. Truccava gli appalti di forniture e prestazioni d’opera corrompendo pubblici ufficiali. E poi controllava i traffici di droga: cocaina, eroina, hashish, tutti concentrati tra Viale Certosa e Piazza Prealpi.

A emergere è “uno spaccato di vita criminale in città che non si registrava da vent’anni”, spiega il generale Maurizio Stefanizzi, comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri di Milano, durante la conferenza stampa in Procura. La maxi-operazione, che ha visto impegnati circa quattrocento militari in tutto il territorio nazionale, fornisce un quadro delle moderne modalità di infiltrazione mafiosa nel settore economico-imprenditoriale della Lombardia. A conferma di quanto radicata sia la mafia calabrese anche al nord e anche a Milano.

Diana Francesca Cavalcoli