ANSA/Matteo Corner

Milano a 30 all’ora a partire dal 2024? Possibile se la giunta guidata da Beppe Sala deciderà di adottare la misura contenuta in un ordine del giorno del Consiglio comunale. L’approvazione dell’ordinanza, avvenuta lunedì 9 gennaio, non vincola giuridicamente l’amministrazione a introdurre il limite di velocità ma invita Palazzo Marino a valutare la sua possibile entrata in vigore.

“Gli uffici ci stanno lavorando per capire dove applicarla, ovviamente non in tutta la città e comunque non può essere l’unica soluzione. Non so dire se è realistico immaginare una Milano 30 a partire da gennaio 2024”, ha dichiarato al Corriere della Sera il sindaco Beppe Sala.
Il provvedimento, proposto dal consigliere comunale Marco Mazzei, ha lo scopo di ridurre il numero di incidenti stradali e la loro gravità, nonché di contrastare l’inquinamento ambientale e acustico.

I dati – Secondo i dati Aci/Istat, pubblicati nel 2020 e aggiornati a febbraio 2022, favorisce gli incidenti stradali e ne aggrava le conseguenze. Più il conducente andrà veloce, più sarà lo spazio di frenata necessario per arrestare il veicolo in caso di imprevisto. In Lombardia il 50,8% degli incidenti stradali avviene nei poli urbani. A livello nazionale, i sinistri stradali in città, causati dall’eccesso di velocità, provocano il 43,9% dei morti e il 69,7% dei feriti. I dati Istat trovano conferma anche nel report dell’Ufficio prevenzione infortuni (Upi), pubblicato a marzo 2021. Per un pedone la probabilità di morire in una collisione con un veicolo che viaggia a cinquanta chilometri orari è sei volte superiore rispetto a un veicolo che procede a trenta chilometri orari. Ciò sarebbe coerente con la risoluzione 2021/2014 del Parlamento europeo, che raccomanda di “applicare la velocità massima di trenta chilometri all’ora, come regola generale, nelle zone residenziali e nelle zone con un numero elevato di ciclisti e di pedoni”.

Il caso Parigi- In alcune capitali europee è stato introdotto il limite di 30 all’ora nei centri urbani ma i risultati sperati non sono stati raggiunti. L’esempio cardine è quello di Parigi. Secondo i dati pubblicati dal giornale Le Parisien, da settembre 2021 a giugno 2022 gli incidenti in città sono diminuiti del 7,7%, e i feriti del 7,1%. Il miglioramento non coinvolge però il numero dei morti per incidenti stradali, che sono aumentati del 38%.

Le misure aggiuntive- Secondo quanto riportato sul sito della Polizia municipale di Verona, il rispetto dei limiti prescritti non è sufficiente per garantire la sicurezza stradale. Per evitare collisioni sono fondamentali anche le condizioni della strada, del traffico e lo stato del conducente.
Dal 2021 il Comune di Milano per evitare la congestione stradale trasmette i dati del traffico a Waze e TomTom, i due navigatori Gps installabili sui cellulari, in modo tale che il conducente possa scegliere percorsi alternativi. Secondo un report dell’Amat (l’Agenzia mobilità ambiente territorio), pubblicato a ottobre, le code automobilistiche però nel capoluogo lombardo sono in forte crescita.
Tra le misure aggiuntive per garantire la sicurezza stradale, in autunno sono state introdotte nuove telecamere per presidiare “alcuni incroci pericolosi in città”, ha dichiarato al giornale  Leggo l’assessore alla sicurezza di Milano Marco Granelli. Il consigliere Mazzei ha proposto, inoltre, la sostituzione delle curve larghe con quelle a novanta gradi, in modo tale che il conducente sia costretto a modulare la velocità.