Il governatore della Lombardia Roberto Maroni. Stamattina ha scritto ai prefetti per sospendere le assegnazioni nei comuni lombardi (foto Ansa)

Il governatore della Lombardia Roberto Maroni. Stamattina ha scritto ai prefetti per sospendere le assegnazioni nei comuni lombardi (foto Ansa)

«Vi chiedo di sospendere le assegnazioni nei Comuni lombardi in attesa che il Governo individui soluzioni di accoglienza temporanea più eque, condivise e idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e sicurezza». La nuova mossa di Roberto Maroni sul fronte immigrazione parte dai prefetti. A loro – in Lombardia sono 12 – il presidente della regione si è rivolto martedì 9 giugno. Cambiando strategia. E scegliendo toni più moderati, dopo la minaccia, con tanto di sondaggio su Twitter, di ridurre i finanziamenti ai sindaci che avessero dato l’ok per accogliere nuovi migranti.

Non si sono fatte attendere le reazioni, sia a livello regionale che nazionale. «Strumentalizzazione politica», l’ha definita Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte e presidente dimissionario della conferenza delle regioni. «Maroni mente sui numeri – attacca Chiamparino – perché non si possono sommare immigrati e profughi. Se si conteggiano anche gli immigrati che lavorano da anni in Italia i calcoli non tornano». «Maroni è un pagliaccio», ha detto Pierfrancesco Majorino, assessore ai servizi sociali del comune di Milano. Ricordando, in un post sulla sua pagina Facebook, che nel 2011 fu proprio lui, da ministro dell’Interno, a obbligare i comuni ad accogliere i richiedenti asilo. «Quella di Maroni è una provocazione. Uno stratagemma per allontanare l’attenzione dai suoi guai giudiziari», ha aggiunto Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd in un’intervista lunedì 8 giugno a Radio Sestina.

Ma il governatore lombardo, incassato l’appoggio della Lega Nord, non ci sta e sempre su Twitter risponde alle critiche etichettandole come “reazione isterica”.

Questione migranti, la difesa del presidente Roberto Maroni su Twitter.

Questione migranti, la difesa del presidente Roberto Maroni su Twitter.

Nella lettera inviata ai prefetti il presidente Maroni, forte dei dati diffusi nei giorni scorsi dal Viminale, ha sottolineato: «La Lombardia è la terza regione italiana, dopo Sicilia e Lazio, come percentuale di presenze di immigrati nelle strutture di accoglienza. Sul territorio della regione vive già oltre un quinto degli immigrati regolari presenti in Italia, molti dei quali in cerca di lavoro. È quindi impensabile inviare in Lombardia altri immigrati prima di aver riequilibrato la distribuzione».

L’ex segretario della Lega è certo: l’unica vera soluzione all’emergenza migranti va trovata fuori dai nostri confini. «È il blocco delle partenze dalle coste africane, attraverso il coinvolgimento dell’Ue, dell’Onu e di tutta la comunità internazionale», scrive Maroni.

Carmela Adinolfi