Il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni durante l'audizione in commissione Schengen alla Camera. Sospensione di Schengen e stop ai barconi, queste le richieste del governatore (foto Ansa)

Il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni durante l’audizione in commissione Schengen alla Camera. Sospensione di Schengen e stop ai barconi, queste le richieste del governatore (foto Ansa)

L’annuncio di nuova lettera ai prefetti e la richiesta della sospensione di Schengen. Il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni torna sull’emergenza migranti. Con idee molto chiare, ribadite giovedì 11 giugno a Roma, durante l’ audizione davanti al comitato parlamentare di controllo sull’attuazione degli accordi di Schengen: «La mia proposta è bloccare le partenze: non bombardando i barconi, ma – spiega – impedendo loro di partire con il blocco navale o meglio ancora con campi profughi in Libia su iniziativa Onu».

L’ex segretario della Lega ed ex ministro dell’Interno definisce il governo “inadempiente” nei confronti delle regioni e “improvvisata” la gestione da parte del Viminale della distribuzione dei migranti. «È una sorta di ritorsione contro il Nord – attacca Maroni – da parte di un Governo incapace di risolvere la situazione». Ed è per questo che si dice pronto ad usare tutti gli strumenti – anche fiscali – per impedire una nuova ondata migratoria al Nord: deroghe al Patto di Stabilità e premi per i sindaci che diranno no all’accoglienza.

Il Governatore arriva a Roma, dove annuncia anche una nuova lettera per i prefetti. La seconda a meno di 48 ore dalla prima. Maroni intende chiedere ai dodici prefetti lombardi di consentire alle Asl di verificare le condizioni igienico-sanitarie nelle strutture che dovranno accogliere i richiedenti asilo. Una misura che il governatore leghista ritiene necessaria, a quanto anticipa. Solo lo scorso nove giugno, li aveva invece invitato a interrompere le assegnazioni di migranti ai comuni lombardi.

Il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani nel corso del sopralluogo, alla Stazione Centrale di Milano il 10 Giugno 2015 (foto Ansa)

Il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani nel corso del sopralluogo, alla Stazione Centrale di Milano il 10 Giugno 2015 (foto Ansa)

Da qualche settimana, infatti, in Lombardia il flusso di profughi si è di nuovo intensificato. E a risentire dell’emergenza è soprattutto la stazione centrale di Milano, dove i migranti restano a dormire prima di essere smistati nei vari centri di accoglienza. Almeno duecento quelli che, ogni notte, dormono nel mezzanino della stazione, fra rifiuti e condizioni igieniche precarie. E a preoccupare è l’intero sistema sanitario. Negli ultimi giorni si sono moltiplicati infatti malattie ed epidemie. Sono 500 i casi di scabbia registrati dall’inizio dell’anno fra i migranti ospitati nei centri d’accoglienza, 108 solo a giugno.

«Una situazione terribile», secondo Mario Mantovani, assessore alla Sanità della Regione, che ha annunciato l’allestimento di un presidio sanitario alla stazione centrale. Un modo per fronteggiare l’emergenza in attesa che il braccio di ferro fra regione Lombardia e governo centrale arrivi a soluzione.

Carmela Adinolfi