Galleria Vittorio Emanuele

Galleria Vittorio Emanuele

Fessure sottili ma estese, tessere di mosaici che saltano. A distanza di quattro anni dal maxi restauro da quasi due milioni di euro, la Galleria Vittorio Emanuele di Milano è di nuovo sotto osservazione. Dei tecnici del settore “Lavori Pubblici” del Comune, in particolare. Anche se, in realtà, già nella primavera 2012, all’indomani della chiusura del cantiere, si iniziò a parlare di crepe. Si diede la colpa all’inverno, in quell’occasione, alla neve e al freddo. In questa, invece, i danni si attribuiscono ai «movimenti di assestamento» della fragile pavimentazione. Anche se ancora si aspetta la relazione definitiva sul suo stato di salute.

L’impresa che nel 2011 curò i lavori di restauro parla di un’opera consegnata «perfetta dopo il collaudo». E aggiunge un dettaglio non da poco: l’area da dove saltano tasselli e stucchi è quella dell’Ottagono, in cui si procedette con la sola levigatura e non con la sostituzione delle tesserine. Una versione confermata anche dall’assessore ai Lavori Pubblici, Carmela Rozza: «Il restauro ha seguito le indicazioni della Soprintendenza e non tutti i marmi rotti sono stati sostituiti a suo tempo».

Il Comune, intanto, ha deciso di convocare i funzionari dell’Amsa. Perché si pensa che la scarsa tenuta dei materiali potrebbe non essere dovuta soltanto all’intenso viavai dei turisti, ma anche all’utilizzo di mezzi per la pulizia non idonei. Da qui la decisione di «cambiare le modalità di manutenzione», come dichiarato dall’assessore Rozza.