La sfilata di Dolce&Gabbana conclude la settimana della moda milanese e fissa le regole per la stagione Fall Winter 19/20. L’imperativo, chiaro già dal velluto bordeaux che veste la passerella, è uno: “Eleganza”, non a caso il nome dell’evento. La sfilata, divisa in capitoli, racconta una donna che si appropria dei completi maschili senza rinunciare a forme e tessuti femminili. Il file-rouge che tiene insieme la collezione è la pulizia delle linee e il credo del “fatto a mano”: nell’epoca dominata dallo sportwear, Dolce&Gabbana torna con una collezione che gioca su forme sartoriali pulite e definite.
La donna si veste da uomo – Pantaloni a sigaretta, giacche strette in vita e spalline imbottite: i completi da giorno sono dominati da fantasie tweed e pied de puole. Per la sera, frac di raso estremamente sagomati sulle linee del corpo, in bianco e nero per esaltare i contrasti, e panciotti, cravatte e papillon impreziositi da gioielli e maxi spille. Tailleur dal taglio maschile ma iper ricamati nelle tonalità del nero e oro, abbinati a pixie cut e maxi cerchietti di velluto. Il damascato oro richiama alla mente la moda dell’aristocrazia siciliana, raccontata nel Gattopardo. Non mancano stringate, mocassini e boots maschili impreziositi da pietre colorate e indossati con calzini di pizzo che ai piedi delle donne calcano le vie di Palermo.
In camera da letto – È di notte che la donna torna “femmina”, in un tripudio di tulle e organza. Pigiami e sottovesti di seta trafilate di marabù e pizzo in tinte pastello: colori che ricordano la tradizione dolciaria siciliana, come il celeste delle cassatine, il rosa dei canditi e il verde pistacchio. Non può mancare la vestaglia, vero capo simbolo della stagione, in tinta o ricamata a tema floreale.
Trasgressione e tradizione – L’eleganza della collezione si esprime anche attraverso la trasgressione: l’animalier, specialmente il leopardato, si conferma tra le fantasie più amate delle ultime stagioni e va a colorare giacche, cappotti, persino calzini. Non mancano le “eresie stilistiche” come gli abiti con decalcomanie floreali in plastica e i vestiti “Frankestein”, quelli che per metà seguono una silhouette a tubino e per metà un’altra con manica sbuffante. I colori forti e le fantasie eccentriche vengono però affiancate dalla tradizione: la collezione sposa è un omaggio all’abito principesco per eccellenza, una nuvola bianca che gioca sulla sovrapposizione di veli e ricami e che si conclude con un lungo strascico bianco.
Black, black and more black – Il floreale veste la donna dell’autunno inverno 19/20, richiamando i profumi della Sicilia e la bellezza dei quadri rinascimentali. Tutto però è impreziosito da paillettes: ogni abito deve brillare. E alla fine sulla passerella irrompe il nero, il “loro” nero: drammatico, sensuale, anche erotico. Simbolo della maison, il nero di Sicilia enfatizza al meglio il taglio degli abiti, dal completo in broccato alla gonna di tulle, riconfermando la sua eleganza senza tempo.