Il successo delle nuove bici “volanti” tra i giovani milanesi è davvero pervasivo. Tanto comode e facili da utilizzare, quelle libere da stazioni di ancoraggio fisse sbarcate nel capoluogo da settembre, da sedurre perfino i malviventi. Lo testimonia l’arresto eseguito nei giorni scorsi dal commissariato di polizia di Porta Ticinese ai danni di un giovane serbo accusato di molteplici rapine. Tratto distintivo del suo modus operandi, come confermato da tutte le vittime, il mezzo di trasporto utilizzato per arrivare nei loro pressi senza dare nell’occhio: una bici gialla del servizio di bike sharing Ofo.

Rapinatore seriale – Il giovane, il cui fermo eseguito lo scorso 28 novembre è stato resto noto a una settimana di distanza, era ben conosciuto alle forze dell’ordine. Solo a luglio infatti era stato scarcerato dopo aver scontato due anni e otto mesi di pena inflitta sempre per rapina. Vent’anni, serbo di nascita ma nel nostro Paese da una decina d’anni, Bunjaku Ardjan è ora a San Vittore in attesa di essere interrogato. A inchiodarlo, oltre alla testimonianza di dieci vittime, c’è anche un video ripreso dalle telecamere di una delle vie in zona Porta Ticinese dove il presunto responsabile colpiva regolarmente. Secondo la Questura, sarebbero state diverse altre le rapine messe a segno dal giovane non denunciate alle forze dell’ordine.

Un fotogramma del rapinatore ripreso dalle telecamere nascoste lo scorso 16 novembre

Trama a ripetizione – Oltre al mezzo di trasporto “innovativo” prescelto, a caratterizzare i colpi di Ardjan era secondo la ricostruzione della polizia una trama inconfondibile: il giovane avvicinava suoi coetanei, spesso studenti del vicino ateneo Iulm, nei dintorni di viale Liguria. Interpellato il malcapitato con la scusa di chiedere delle informazioni, fingeva poi di estrarre un’arma, che non aveva, minacciando la sua vittima. Denaro, cellulari e altri effetti personali il bottino regolarmente collezionato dal rapinatore. Quindi la fuga, sempre a bordo della bici gialla. In almeno due casi, secondo la Questura, le vittime sarebbero stati minorenni. Le indagini sono partite dopo che il commissariato di zona aveva raccolto le denunce coincidenti di otto vittime, colpite sempre con questa modalità tra la fine di settembre e quella di novembre. Martedì scorso l’arresto dell’uomo, riconosciuto grazie all’identikit e alle foto segnaletiche rese possibile dai pochi fotogrammi del video ripreso lo scorso 16 novembre.

L’appello della Questura – Se il presunto responsabile, in attesa di giudizio, è finito agli arresti, la polizia vuole comunque ricostruire l’intera trafila dei colpi eseguiti nel corso dell’autunno: da qui l’appello della Questura a chi avesse subito altre rapine con modalità simili a sporgere denuncia in commissariato. Con un occhio in più di riguardo, d’ora in avanti, ai ciclisti d’occasione.