Dopo 40 anni, Segrate ci riprova. Con Milano 2 era stato Silvio Berlusconi a cercare di rivoluzionare l’urbanistica del comune milanese: spazi verdi, piste ciclabili, gli studi Fininvest. Negli ultimi anni, però, gli uffici della Mediaset si sono spostati e la crisi si è fatta sentire: case invendute, opere non completate, quartieri degradati. Ora, dopo lunghe trattative, Segrate ha approvato il piano per la costruzione della prima smart city d’Italia, Milano4You. L’inizio dei lavori – che dovrebbero durare tre anni – è previsto per ottobre 2017
Segrate

 

Il progetto – Più che di smart city sarebbe però corretto parlare di smart district. Il piano coinvolgerà infatti un’area di 300 mila mq nel quartiere di Boffalora, a nord-ovest di Segrate. Il progetto prevede un parco di 80 mila mq e 90 mila mq di superficie edificata tra residenze private, aree commerciali, una residenza per anziani e un centro culturale. Il nuovo quartiere sarà abitato da 10 mila persone. Il progetto sarà finanziato dalla società di project management Red srl e dal fondo di investimenti Vegagest. Il costo dell’operazione si aggira intorno ai 200 milioni di euro, ma per conoscere la cifra esatta bisognerà aspettare la conferenza stampa di presentazione del progetto l’8 marzo alla Samsung smart arena.

 

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Gli obiettivi – Il progetto punta a diminuire i costi e al contempo migliorare i servizi, grazie all’uso delle più avanzate tecnologie digitali e architettoniche. Particolare attenzione sarà dedicata alla sostenibilità ambientale e alla mobilità. Samsung, IBM, British Telecom e il Politecnico di Milano sono tra i partner che contribuiranno alla realizzazione del piano, presentato dalla società Red srl.
In Europa sono già stati avviati 24 progetti sperimentali, con l’obiettivo di passare, in breve tempo, dagli smart district alle smart city: città connesse grazie a reti wi-fi in cui sarà possibile registrare grandi quantità di dati per migliorare la qualità della vita dei residenti. Oltre a Milano4You, in Italia è stato approvato solo un altro progetto, a Firenze. Aziende poco sviluppate tecnologicamente e le resistenze di cittadini a amministratori, come lamentato di recente da Mauro Annunziato, responsabile divisione smart energy di Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, non aiutano lo sviluppo di progetti simili.