Più auto rispetto all’inizio della pandemia ma non in centro. È questo il quadro delineato dal report dell’Agenzia Mobilità Ambiente Territorio (Amat) del Comune di Milano nel mese di ottobre, che vedrebbe un lieve aumento del traffico nelle zone periferiche della città. Una situazione dovuta, in parte, allo stop dello smart working e al rifiuto di molti di utilizzare i mezzi pubblici per evitare contagi.
Metropolitana – A subire le maggiori perdite è stato il metrò. Nell’ultima settimana di ottobre, il mezzo ha registrato un calo di utilizzo di circa il 20/25%. Una riduzione che, secondo il dossier ufficiale, avrebbe interessato anche le settimane precedenti.
Sharing Mobility – Male anche il car sharing. Un settore a ribasso, con punte in negativo che toccano anche il 50% rispetto al 2019. In crescita, invece, l’altra metà della “sharing mobility“. Biciclette, monopattini e scooter in condivisione sono sempre più utilizzati dai milanesi per spostarsi da un lato all’altro della metropoli.
Area C – Le automobili sono in aumento nella città, ma soprattutto nelle zone più periferiche. Situazione diversa invece nel centro storico, chiamato anche Area C. Nell’ultimo mese, la zona ha registrato un costante crollo degli ingressi a pagamento che oscilla tra il 12 e il 15%. A seguire il trend anche i taxi. Sono sempre meno gli autisti di auto bianche che scelgono di attraversare l’area. Una decisione che, secondo il Corriere della Sera, sottolineerebbe la precarietà del settore, nonostante le recenti decisioni del governo a sostegno dei tassisti.
Dati mancanti – “Dato non disponibile“. Questa la dicitura che si legge sul report, in riferimento agli ingressi nell’Area B. All’inizio di ottobre il Comune di Milano aveva fatto scattare nuovi divieti per le auto più inquinanti, scatenando diverse proteste da parte dei cittadini. Una misura che potrebbe aver ostacolato conteggi uniformi degli ingressi e impedito la raccolta di statistiche precise.