renzi-e-sala-patto-per-milanoIl prolungamento delle linee del metrò, il rilancio delle periferie, la messa in sicurezza del Seveso e del Lambro. Questi sono solo alcuni dei punti del Patto per Milano, siglato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal sindaco Giuseppe Sala il 13 settembre 2016. Un accordo che vale due miliardi e mezzo di investimenti, di cui 650 milioni già finanziati per coprire il biennio 2017-2018. “Milano è il riferimento dell’Italia nel mondo”, ha spiegato Renzi, “e abbiamo bisogno che lo sia sempre di più a livello internazionale. Ha delle responsabilità, che derivano dai suoi risultati in termini economici, imprenditoriali e del terzo settore. Trovo naturale che sia la città che deve prendere per mano il resto del Paese e portarlo fuori da una situazione ancora difficile”. Soddisfatto anche il sindaco Sala che durante la conferenza stampa a Palazzo Marino ha parlato di un patto “con il quale il governo riconosce la centralità di Milano e sostiene il suo rafforzamento, mette in primo piano proposte per l’ambiente, le periferie, la città metropolitana, il post Expo e l’internazionalizzazione”.

Il Patto per Milano in sintesi

Mobilità: l’obiettivo è raccogliere finanziamenti per il prolungamento della M5 fino a Monza e della M1 fino ai quartieri periferici di Baggio e Muggiano. L’inizio dei lavori è previsto per il 2019. Per allora il Comune spera di aver già avviato il progetto di una linea di metrotramvia che tagli orizzontalmente la città, collegando Certosa a Cascina Gobba. Tra le opere in cantiere anche la galleria pedonale tra la fermata di Crocetta della M3 e la fermata Sforza-Policlinico della linea M4, attualmente in costruzione.

Periferie: per il biennio 2017-2018 sono stati messi in conto 174 milioni di euro per il recupero delle periferie e degli alloggi di edilizia popolare sfitti. Una prima risposta all’emergenza abitativa milanese che vede 23 mila famiglie in attesa di una casa e circa 9 mila alloggi sfitti. Rispetto all’investimento complessivo 134 milioni saranno messi sul piatto dal Comune, mentre i restanti 40 arriveranno da risorse europee e statali.

Esondazioni: per risolvere il rischio idrogeologico verranno stanziati 151 milioni di euro per  finanziare il programma che prevede la costruzione di vasche di laminazione e scolmatori. Un intervento non più rimandabile anche alla luce delle indagini della Procura di Milano sulle 106 esondazioni del Seveso dal 1975 al 2014. Un’inchiesta che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati per disastro colposo una decina di persone tra cui il governatore della Lombardia Roberto Maroni, il suo predecessore Roberto Formigoni e l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

Post Expo e internazionalizzazione: non solo il progetto del polo scientifico Human Technopole. Per rilanciare il sito Expo la proposta del Comune e del governo è garantire incentivi fiscali alle aziende che intendono investire nell’area. L’idea è creare una Zona economica speciale (Zes), per attirare le aziende estere. Nel post Brexit la speranza di Sala e di Renzi è in particolare riuscire a far arrivare a Milano l’Agenzia europea del farmaco (Ema) che attualmente ha sede a Londra.

Città metropolitana: oggetto degli accordi tra Comune e governo sono stati anche i problemi di bilancio del neonato ente e la definizione di una missione chiara per la Città metropolitana. All’interno del documento non si parla di cifre ma solo di risorse coerenti tuttavia secondo quanto riferito dal sindaco Sala prima della firma “il governo garantirà 25 milioni di euro che ci permetteranno di chiudere il bilancio del 2016”.

Diana Francesca Cavalcoli

schermata-2016-10-03-alle-13-47-36