“Quelli delle righe!”. In tutto il mondo il marchio Missoni, un simbolo del made in Italy, è conosciuto per i motivi a zig zag, per la geometria e per il movimento dei suoi abiti. Uno dei brand più importanti del nostro Paese. Ottavio Missoni, il fondatore di questo marchio, è morto a 92 anni nella sua casa di Sumirago, un paesino sperduto in provincia di Varese che ospita la sede della casa di moda da lui fondata.

È morto all’alba, per problemi cardiaci. Accanto aveva tutta la sua famiglia. Tutti, tranne il figlio Vittorio, scomparso insieme alla compagna il 4 gennaio in Venezuela mentre il stava viaggiando in aereo. Una perdita da cui Ottavio Missoni non si è mai ripreso e di cui non ha mai voluto parlare.

Nato nel 1921 in Croazia a Dubrovkink (allora si chiamava ancora Ragusa) e cresciuto a Zara, lo stilista è stato anche un periodo prigioniero degli Alleati in Egitto, dopo la battaglia di El-Alamein. Nell’immediato dopoguerra Vittorio Missoni è stato anche un grande atleta, olimpionico nel 1948, sesto nella finale dei 400 ostacoli.

Poi l’avventura nella moda, grazie alla moglie che possedeva una fabbrica di tessuti. Il successo planetario arriva però grazie ad uno scandalo, nel 1967, quando in una sfilata a Palazzo Pitti a Firenze le modelle, senza regiseno, alla luce dei riflettori sembrarono nude. I giornali esaltarono perciò l’estro e l’audacia dello stilista.

il motivo a zig zag che ha reso celebre il marchio Missoni

“Mi piace pensare a Missoni parafrasando una canzone di Mina, ‘colori, colori, colori’. L’arcobaleno che usciva dalle sue creazioni ci hanno regalato l’immagine di un uomo allegro che ha saputo portare la ‘sua’ moda a livelli mondiali”. Giuliano Pisapia ricorda così lo stilista scomparso. “Le maglie e gli abiti che ha creato gli hanno donato l’eternità”, ha aggiunto.

I funerali si terranno  lunedì 13 maggio alle 14.30 nella basilica di Gallarate.

Enrico Tata