Tornano in libertà gli otto membri del “Comitato abitanti Giambellino Lorenteggio” arrestati a dicembre 2018 per occupazione abusiva di alloggi Aler, l’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale, a Milano. Il gruppo di antagonisti era agli arresti domiciliari, ma mercoledì 5 giugno il Tribunale ha revocato la misura cautelare accogliendo l’istanza presentata, tra gli altri, dagli avvocati Mauro Straini ed Eugenio Losco. Per i magistrati «la non breve durata complessiva delle diverse misure cautelari» ha avuto «un’efficace funzione special – preventiva su ciascun imputato, come sarebbe dimostrato dal fatto che durante la fase cautelare nessuno di loro avrebbe reiterato condotte illecite». Per gli imputati, però, il processo continua. Sono tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata all’occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica e alla resistenza a pubblico ufficiale.

La vicenda – Con l’operazione “Robin Hood” coordinata dal pm Piero Basilone e avviata nel 2016, i carabinieri avevano portato a galla il fenomeno di occupazione irregolare in nove alloggi di edilizia popolare nella periferia a sud est di Milano. Nello specifico il gruppo occupava irregolarmente appartamenti sfitti per poi assegnarli a persone bisognose di sua conoscenza, evitando così il tradizionale processo di assegnazione. «Il fine dell’equità sociale è solo una ipocrisia – aveva detto Il procuratore Alberto Nobili commentando l’azione dei militari dell’Arma – perché il gruppo antagonista non rispettava le graduatorie e assegnava le abitazioni ad amici e a chiunque potesse garantire un supporto al gruppo e allargare in questo modo la base del consenso nel quartiere».

Il blitz – Non un business quindi perché, come aveva aggiunto il pm,  «non ci sono stati movimenti di denaro, nessuno ha guadagnato soldi», ma una vera e propria sostituzione alle istituzioni pubbliche in nome del diritto alla casa. Immobili che venivano difesi «con mezzi leciti ed illeciti» per impedire gli sgomberi. Così all’alba del 13 dicembre 2018 sono scattati gli arresti per nove persone del “Comitato” collegato al centro sociale “Base di solidarietà popolare” di via Manzano che in quell’operazione era stato posto sotto sequestro, così come tutti gli appartamenti abusivamente occupati.

Milano. 13.12 OPERAZIONE ROBIN HOOD. Ovvero come rendere la solidarietà un crimine. Un' imponente operazione dei…

Pubblicato da Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio. su Giovedì 13 dicembre 2018

La risposta – «La procura  – aveva commentato su Facebook il gruppo legato alla zona Giambellino e Lorenteggio dopo l’operazione – ci accosta a un racket per l’occupazione di case popolari sfitte facendoci passare per mafiosi, ben consapevoli che, al contrario di ALER, noi il racket lo abbiamo combattuto davvero». Sui social per il momento non sono arrivate reazioni alla revoca degli arresti domiciliari per gli otto finiti a processo. «A molti mesi dai fatti – ha scritto il  presidente della Quarta Sezione Penale del Tribunale di Milano Giuseppe Fazio – trascorsi nel rispetto delle misure cautelari e senza reiterazione di condotte illecite del tipo di quelle loro ascritte, deve ragionevolmente ritenersi che le esigenze cautelari siano venute meno».