Se ne parla da tre anni, e adesso ci sono gli stanziamenti. Tra cinque anni i milanesi che vivono nel quadrante sud-ovest della città avranno un nuovo ospedale a Ronchetto sul Naviglio, che andrà a sostituire il San Carlo Borromeo e il San Paolo, in servizio da 50 anni e ormai considerati superati. La Regione Lombardia ha stanziato 450 dei 660 milioni di euro a disposizione nella Finanziaria 2019 destinati all’edilizia sanitaria per la costruzione del nuovo edificio.
Due presidi ormai vecchi – L’ospedale San Carlo è in servizio dal 1966 mentre il San Paolo dal 1978, ed entrambi necessitano di profondi interventi di ristrutturazione. A maggio dell’anno scorso c’erano stati disagi al San Carlo dopo una violenta grandinata, che aveva danneggiato la stanza del 118 nel pronto soccorso e la sala dialisi. In quell’occasione ci furono critiche dei sindacati che invocavano l’urgenza della ristrutturazione. La Regione però ha preferito procedere con la costruzione ex novo.
L’azienda sanitaria dei Santi – Le due aziende sanitarie sono state fuse nel 2016 e affidate al direttore generale Marco Salmoiraghi, precedentemente al vertice degli Ospedali Riuniti di Bergamo. È sua l’idea di riunificare in un’unica struttura l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Santi Paolo e Carlo, che sarà presieduta dall’ex direttore generale dell’ospedale San Gerardo di Monza, Matteo Stocco. Salmoiraghi seguirà il progetto come braccio destro di Luigi Cajazzo, direttore generale dell’assessorato al Welfare, presieduto dall’assessore al Welfare Giulio Gallera.
Meno posti ma riunificati – La modernizzazione dei servizi unita alla ricerca di una maggiore efficienza costerebbe all’Azienda Sanitaria dei Santi 50 posti letto: l’ospedale di Ronchetto offrirebbe 750 posti contro gli 800 complessivi di oggi. Posti che però sono distribuiti su due strutture a quattro chilometri di distanza, e s’impiegano venti minuti di auto o cinquanta di mezzi pubblici a coprirli. Il nuovo polo sarà edificato in corrispondenza del futuro capolinea della M4 a San Cristoforo, la cui apertura è prevista per il 2022.
La tempistica – Si parla di lavori della durata di almeno cinque anni, ritenuti comunque più convenienti dei lavori di ristrutturazione dei singoli presidi. Per consentire ai due ospedali di continuare a funzionare la riqualificazione potrebbe durare anche nove anni. Costruire una nuova struttura permetterebbe inoltre di riunificare le specialità e rinforzare il ruolo di polo universitario ospedaliero dell’Università di Milano, un tempo in carico all’Azienda San Paolo. Si stima un risparmio nell’ordine dei 15-20 milioni di euro all’anno per il futuro esercizio.
Finanziamento – La Regione abbandona il discusso project financing, metodo di finanziamento principale durante le amministrazioni di Roberto Formigoni. Il modello prevede che l’impresa vincitrice della gara di realizzazione prenda in carico la gestione dei servizi della struttura per ripagare l’investimento. Stavolta si procederà a indire un tradizionale appalto pubblico. Non si esclude che per ridurre i costi l’impresa appaltatrice possa ricevere in carico la proprietà dei due edifici esistenti, anche se non è stato ancora chiarito come verranno valutati dalla Regione. È previsto un incontro nel mese di gennaio che coinvolgerà anche il Comune di Milano, per discutere della futura destinazione d’uso dei locali esistenti e dei dettagli urbanistici del progetto a Ronchetto.