garden bridge

Il Garden Bridge, ponte “verde” che attraversa il Tamigi e che ogni giorno attrae migliaia di visitatori. La proprietà del ponte è privata.

“Voglio morire in Piazza Grande”, cantava Lucio Dalla in una celebre canzone. Nell’immaginario collettivo la piazza è il luogo pubblico per eccellenza dove passare il tempo libero, leggere un libro, farsi due chiacchiere. Ma cosa accade quando la piazza diventa privata? Secondo il Financial Times, è quello che sta accadendo nelle principali metropoli mondiali: da Parigi, a New York, a Sydney, a Londra, “gli utenti, una volta cittadini, diventano consumatori”. Un passaggio inesorabile, che conduce gli investitori a comprare luoghi pubblici per trasformarle in vetrine per acquisti. E ciò è consentito dalle amministrazioni comunali. Sono i cosiddetti POPS, Privately Owned Public Space. Spazi pubblici, in teoria. Miniere d’oro, in pratica.

piazza gae aulenti

Piazza Gae Aulenti, in zona Porta Nuova a Milano. I grattacieli che la circondano sono stati venduti al fondo sovrano del Qatar, ma la piazza resta pubblica.

Per Milano ciò è impensabile. “È la legge dell’urbanistica”, dice il vicesindaco e l’assessore alle Infrastrutture Ada Lucia De Cesaris. Prendiamo il caso di piazza Gae Aulenti. Il discusso acquisto del sovrano del Qatar della zona di Porta Nuova, risalente al mese di febbraio 2015, fece trasalire molti. La zona “verticale” della città, del valore di 2 miliardi di euro, era stata riqualificata nel 2006 dalla società di sviluppo immobiliare Hines Italia. Risultato dei lavori: skyline ridisegnato e nuovo carattere del quartiere, che ha cambiato le abitudini di chi lo abita. Per orientarsi, i turisti oggi cercano con gli occhi il “pennone” dell’UniCredit Tower più della Madonnina.

Il passaggio di mani è stato il frutto di una transazione avviata nel settembre 2014: Qatar Investment Autorithy, che da maggio 2013 aveva il 40 percento del progetto di sviluppo immobiliare, ha rilevato quote pari al 60 percento da altri soci, a cominciare da Hines Italia Sgr, Unipol, Coima (società immobiliare che fa capo alla famiglia di Manfredi Catella, ad di Hines Italia, ndr), il fondo pensioni Ttiaa Cref. Con il 100% delle quote il fondo del Qatar è diventato proprietario unico dei grattacieli di Porta Nuova.

Ma, rassicura il vicesindaco De Cesaris, il pubblico resta pubblico. La piazza vera e propria, infatti, resta proprietà del comune di Milano. Lo stesso utilizzo dei palazzi è vincolato alle norme del piano urbanistico della città e non può in alcun modo essere messo in discussione dall’acquirente qatariota. “L’appeal dei palazzi di Porta Nuova è dato proprio dalla regia pubblica, che tale resta”. E così vale per tutta Milano.

Angelica D’Errico