polizia Milano generica

Tra poliziotti senza batterie nelle radio e volanti dimezzate rispetto agli anni Novanta, persino nel Quadrilatero della moda, gli agenti sono costretti a “tirare la cinghia”. Se l’austerità tocca anche la polizia di Stato non c’è grande città che si salvi. Milano compresa.

Gli effetti dei tagli agli organici e i mezzi insufficienti a garantire il presidio sul territorio si fanno sentire nel cuore del capoluogo lombardo, nel quartiere della zona 1 dove si concentrano gioiellerie, boutique e showroom di design e arredamento. Gli agenti in servizio nelle prestigiose vie del lusso, per mantenere la sicurezza in via Montenapoleone o via della Spiga, andavano in giro con le radio spente o non in grado di funzionare in modo efficiente. L’episodio, emblematico del disagio e delle carenze che le forze dell’ordine anche nelle grandi città devono affrontare ogni giorno, è stato raccontato dagli stessi agenti. «Siamo andati avanti così per mesi, ora da poco più di una settimana il problema è stato risolto». Resta tuttavia che oggi, anche a Milano, girano sostanzialmente la metà delle volanti che presidiavano il territorio vent’anni fa.

Dopo il recente allarme lanciato dal Capo della Polizia, Alessandro Pansa, che aveva parlato di «difficoltà insorte a seguito della riduzione degli organici e dei tagli lineari delle risorse effettuati con le leggi finanziarie degli anni scorsi», sono i dati del Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia) a mostrare le falle del sistema. Secondo uno studio del sindacato, «disaggregare i diversi corpi di polizia negli stessi luoghi permetterebbe un risparmio del 67 per cento».

Silvia Ricciardi