L’appuntamento delle primarie milanesi ha ufficialmente inizio e la corsa dei candidati sindaco del centrosinistra entra nel vivo. Nove seggi, uno per zona della città, aperti dalle 8 alle 18: secondo i dati forniti dal Comitato organizzativo hanno votato 7.750 elettori. Pochi stranieri, il 4 per cento, e pochi giovani (il 7 per cento ha un’età inferiore ai trent’anni). La fetta di donne (51%) e uomini (49%) ha la stessa consistenza.

Molte le code, con persone che hanno aspettato una mezz’ora abbondante, ma in alcuni casi anche tre quarti d’ora, per andare a depositare la propria scheda nell’urna. Al tempo di attesa si somma quello per la registrazione, per chi non l’avesse già fatta online, con un documento d’identità alla mano, e gli ormai leggendari due euro destinati alle spese di organizzazione. I quattro sfidanti sono arrivati in tarda mattinata. Il primo è stato Antonio Iannetta, l’outsider, in via Tortona, accompagnato da un collaboratore e dal cane. Più o meno in contemporanea, dopo le undici, hanno votato Pierfrancesco Majorino e Francesca Balzani, i due colleghi della Giunta Pisapia: lui assessore al Welfare, lei vicesindaco. Il primo, insieme alla fidanzata Caterina Sarfatti, iin via Barrili. Balzani in via Tito Livio, accompagnata dai tre figli piccoli Teo, Milo e Agata.

Entrambi gli avversari non si erano registrati, hanno dovuto dedicare qualche minuto a completare l’operazione. Con un po’ di stupore da parte dei volontari, secondo quanto riportano alcune delle persone presenti.

 

Un’attesa comunque non paragonabile a quella di Giuseppe Sala, l’ultimo a votare, intorno a mezzogiorno, con una fila di quaranta minuti davanti a sé, al Cam di Corso Garibaldi.

La giornata, complessivamente, ha registrato un’adesione che ha entusiasmato tanto gli organizzatori quanto i partecipanti. Non è certo mancata qualche polemica, intercettata soprattutto dai social network. Alcuni naviganti hanno evidenziato la media anagrafica un po’ alta degli elettori, nonostante le primarie fossero aperte anche ai sedicenni. La rete però si è scatenata soprattutto sull’inedita presenza di alcune decine di persone di nazionalità cinese nei seggi per votare alle primarie, per sostenere la candidatura di Giuseppe Sala. Una novità nella centenaria storia della comunità cinese di Milano, che Francesco Wu, presidente dell’Unione imprenditori Italia-Cina, spiega così:  “Molte associazioni e circoli milanesi hanno preso posizione per un candidato. Dare il proprio sostegno in modo pubblico costituisce una parte importante di questa bella battaglia democratica. È in questo spirito”, ha spiegato l’imprenditore, “che molte associazioni di residenti cinesi hanno dichiarato di sentirsi vicini a Giuseppe Sala”. Resta da vedere se la scena si ripeterà nell’ultima giornata utile, domenica 7 febbraio, in cui 150 seggi saranno attivi in tutta la città dalle 8 alle 20.

Marta Latini