Sarà un 12 gennaio «molto bello», quello in cui verranno ufficializzati i nomi in corsa del Partito Democratico per l’elezione a sindaco di Milano. O almeno ne è convinto Giuliano Pisapia, attuale primo cittadino della città considerata “the place to be in 2015”, che parla di «primarie pulite, competitive, partecipate per Milano. Un’altra medaglia che il “modello arancione” può puntarsi sulla giacca. Saranno primarie vere e che, malgrado le ovvie e naturali diversità tra candidati e qualche comprensibile polemica, porteranno ad una forte unità per il vero obiettivo: vincere le elezioni».

Da sx: Pierfrancesco Majorino, Giuseppe Sala e Francesca Balzani

Da sinistra: Pierfrancesco Majorino, Giuseppe Sala e Francesca Balzani

Un atteggiamento, quello di Pisapia, che sembra essere conciliante e equidistante dai tre candidati dem: Giuseppe Sala, sostenuto dal Segretario Pd e Presidente del Consiglio Matteo Renzi, Pierfrancesco Majorino, attuale assessore alle Politiche Sociali e cultura della Salute della giunta Pisapia e Francesca Balzani, unica donna candidata e vicesindaco di Palazzo Marino. E proprio la Balzani è stata in questi giorni al centro dell’attenzione, prima perché fino all’ultimo, cioè fino a tre settimane fa, non aveva sciolto la riserva sulla sua candidatura, e poi perché è di queste ore l’endorsement di Pisapia, che di lei ha detto: «È la mia vice, molto apprezzata da mondi anche diversi tra loro e capace di parlare a tutta la città». E infatti a dicembre l’aveva portata da Renzi. Due mosse che non sono piaciute troppo al supercandidato renziano Sala, che ha risposto alle dichiarazioni di Pisapia chiedendogli di fare da «garante per tutti. Se farà una scelta diversa la rispetterò, ma mi auguro fortemente che lui continui a essere super partes». Perché, ricorda ancora Sala, «il confronto vero inizierà dopo il 12 gennaio».

In balìa di Sel e della scelta di Balzani è il terzo candidato, Majorino, che in questi giorni ha sollevato polemiche con la proposta di accoglienza profughi per le famiglie milanesi. Ma il candidato considerato “più a sinistra” dei tre rimane un po’ a lato del dibattito sulle primarie: Sel ha organizzato per lunedì 11 gennaio un confronto tra lui e Balzani, a cui parteciperà anche Pisapia, che dovrebbe servire a sciogliere il nodo su chi, tra l’assessore e il vicesindaco, dovrà essere il candidato contro Sala. I vendoliani infatti pare vogliano convincere Majorino a lasciare il posto alla Balzani per non far vincere l’ex commissario unico di Expo. Ma lei non sembra intenzionata a “fondere” il suo programma con quello di Majorino: «Secondo me io e lui non siamo così sovrapponibili». Insomma, o Majorino punta i piedi dimostrando qualcosa in più rispetto a quello fatto in queste settimane, o la gara sarà tra la vicesidaco sostenuta dall’unico Primo Cittadino arancione che ha ottenuto risultati brillanti e il commissario di quell’Esposizione Universale che doveva essere un flop, e invece no.

Chiara Baldi