Chi voteranno i milanesi? Ma soprattutto, voteranno? È quanto si chiedono organizzatori e istituti di statistica e sondaggi. Ma è proprio il nodo dell’affluenza quello più trascurato finora, in vista delle primarie del Pd del 6 e 7 febbraio prossimi. L’obiettivo è superare – o almeno eguagliare – quota 67 mila, quella raggiunta a novembre 2010, quando a sfidarsi furono Giuliano Pisapia e Stefano Boeri.
Oggi che i contendenti sono Balzani, Iannetta, Majorino e Sala, l’unica certezza è quella del numero delle registrazioni on line: a saltare la fila saranno tremila persone. Difficile che le prenotazioni aumentino ancora quando, il 3 febbraio alle 18, si chiuderanno le registrazioni. Gli ultimi numeri ufficiali, poi, sono quelli diffusi il 26 gennaio dall’istituto SWG: la massima affluenza prevista si attesta tra 60 e 80 mila votanti, mentre quella più bassa va da un minimo di 50 a un massimo di 60 mila votanti. Numeri diversi per l’istituto Lorien: 52 mila presenze, a cui si affianca una stima massima (difficilmente raggiungibile) di 100 mila. Che significa che mal che vada voterà il 5,2 per cento dei milanesi mentre, nelle migliori ipotesi, lo farà il 10,9 per cento. Ma in una nota l’istituto puntualizza: «Le stime di affluenza alle primarie sono tradizionalmente alte e da considerare con le debite proporzioni». Esempio più eclatante è quello del novembre 2010, quando, con una stima iniziale di 80 mila elettori, a partecipare a quelle primarie furono in realtà in 67.360. La cosa più probabile è che accada lo stesso anche il 6 e 7 febbraio prossimi: secondo le stime, alla fine il numero di votanti si dovrebbe aggirare attorno ai 60 mila.
A confermarlo il segretario metropolitano del Pd, Pietro Bussolati: «Da parte nostra ce la stiamo mettendo tutta perché la partecipazione sia pari o superiore a quella di sei anni fa. E l’attenzione alle primarie dimostrata finora dai cittadini ci fa ben sperare». Con lui anche la coordinatrice di Sel, Anita Pirovano: «Arrivare a 67mila è difficile ma quello deve essere il nostro obiettivo». L’affluenza è importante anche per un’altra ragione: più persone vanno a votare, più è probabile che a vincere sia Giuseppe Sala. L’ex commissario di Expo non solo è più noto dei suoi sfidanti, ma è favorito anche perché attira facilmente i voti al di fuori del partito. Ad avvantaggiarlo anche la sfida tra assessori, Balzani e Majorino: l’unica speranza di battere Sala è che Majorino decida di ritirare la sua candidatura e di accettare il posto di vicesindaco che Balzani gli ha promesso. Ma per il momento sembra proprio che questo non possa succedere.
Clara Amodeo