Mattinata movimentata per la corsa al Pirellone. Giovedì 10 gennaio, i candidati hanno scoperto le ultime carte per la sfida elettorale del 24 e 25 febbraio prossimi, quando si giocheranno la guida di una regione chiave sullo scacchiere della politica italiana.
La novità più importante è rappresentata dal professor Carlo Maria Pinardi, docente bocconiano di finanza aziendale. Sarà lui il candidato governatore del movimento “Fare per fermare il declino” di Oscar Giannino. “Un presidio della società civile testata dall’esperienza professionale”, secondo il giornalista e leader del movimento, necessario per puntare alla guida del Pirellone. “Siamo rimasti coerenti e non ci siamo alleati con nessuno” ha puntualizzato Giannino, rivelando che “con Albertini c’era una possibilità, ma è diventato un partitante”. Giannino ha però aperto uno spiraglio ad un’eventuale convergenza con Ambrosoli se “riuscirà, come mi auguro, a concretizzare alcune posizioni espresse in campagna elettorale che condividiamo”. Il professore Carlo Maria Pinardi si è presentato così: “Siamo l’unica forza realmente progressista a livello nazionale e regionale, l’unica forza che si oppone alla conservazione”, e ha affermato di sentire la “responsabilità nei confronti degli oltre 78mila che hanno aderito al manifesto. E si tratta di numeri reali, non come accade altrove, virtuali o inventati”.
Sull’altro fronte, il candidato governatore Umberto Ambrosoli ha presentato a Milano il logo e i capilista della sua lista civica “Lombardia con Ambrosoli Presidente – Patto Civico”. A Milano toccherà a Lucia Castellano, avvocato di 47 anni e attuale Assessore alla Casa, Demanio, Lavori pubblici della giunta Pisapia. Tra gli altri capilista, a Bergamo Roberto Bruni, ex sindaco della città orobica, e a Brescia Renato Zaltieri, con un passato di dirigente sindacale nella sezione locale della Cisl.
Sempre in mattinata Roberto Maroni, accreditato come il principale rivale di Ambrosoli, ha confermato che il suo nome sarà inserito nel simbolo elettorale alle prossime regionali. Il segretario del Carroccio, impegnato in una conferenza stampa per presentare una due giorni sul lago di Como (dal titolo ‘Dillo a Maroni’), non ha risparmiato frecciate ad Albertini, la cui candidatura ha giudicato “ininfluente”. Così il candidato leghista: “Vinceremo anche se Albertini sarà in corsa in Lombardia. La sfida con Ambrosoli non sarà un testa a testa, perché il patto firmato col Pdl ha messo in moto un meccanismo di ottimismo fra i cittadini”.
Infine, una battuta sulla Ferrari promessa dall’ex sindaco a Maroni in caso di vittoria di quest’ultimo: “La metterò subito a disposizione della Regione”, ha detto il segretario, certo del successo. Di sicuro, ora che tutti i corridori hanno gettato la maschera, la sfida è ormai lanciata. E chissà se davvero qualcuno correrà in Ferrari, prima o dopo il voto.
Francesco Loiacono