Leonardo Boriani, ex direttore de "La Padania" e arrestato nell'ambito dell'inchiesta sulla malasanità lombarda

C’è anche l’ex direttore de “La Padania”, Leonardo Boriani, tra i sette arrestati nell’ambito dell’operazione sulla malasanità lombarda, coordinata dalla Dia di Milano. Tredici in tutto gli indagati, tra imprenditori e pubblici funzionari, e oltre cinquanta le perquisizioni effettuate (anche nella sede dell’assessorato della Sanità della Regione Lombardia) nella mattina del 12 marzo.

L’inchiesta verte su presunte tangenti in cambio di appalti e forniture di aziende ospedaliere. Le indagini riguardano, in particolare, la manutenzione di apparecchiature elettromedicali e derivano dall’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mondo della sanità lombarda. Varie aziende ospedaliere lombarde coinvolte, tra cui il San Paolo di Milano, l’Istituto nazionale tumori, l’Asl di Cremona e l’Asl di Valtellina e Valchiavenna.

Tra gli arrestati, oltre Boriani (che avrebbe avuto un ruolo da tramite tra gli imprenditori e i responsabili degli ospedali), figurano l’ex consigliere regionale di Forza Italia Massimo Guarischi, Pier Luigi Sbardolini, direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera di Chiari (ma arrestato per fatti del periodo in cui lavorava al San Paolo di Milano), Luigi Gianola, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Sondrio  e tre imprenditori affiliati alla Hermex Italia di Cinisello Balsamo, azienda specializzata in fornitura di macchinari ospedalieri. Perquisito anche Carlo Lucchina, il direttore generale dell’assessorato alla Sanità.

Nella conferenza stampa organizzata dalla Dia in mattinata, gli investigatori hanno parlato di una “ramificata rete di complicità nel mondo sanitario e istituzionale”. Gli arresti sono stati chiesti dai pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio, appartenenti al dipartimento del procuratore aggiunto Alfredo Robledo.

Francesco Paolo Giordano