Ultima direzione alla Scala per Daniel Barenboim

Ultima direzione alla Scala per Daniel Barenboim

Il Fidelio sarà in tutta la città. E a Milano, è già febbre da prima della Scala. Ancor prima della solenne inaugurazione della stagione scaligera, il 7 dicembre, l’opera di Ludwig van Beethoven è già protagonista di spettacoli, conferenze e lezioni aperte.

Per Daniel Barenboim, che dirigerà il Fidelio, sarà l’ultima volta sul podio. E questo aumenta ulteriormente l’attesa del concerto di Sant’Ambrogio, per il quale il Comune ha pensato un intesto calendario di appuntamenti: “Fidelio in città“.

Oltre che nel teatro del Piermarini, la sera del 7 dicembre sarà possibile seguire l’intera opera anche in molti altri punti. Su 14 maxischermi sparsi in gran parte della città, soprattutto in centro, ma di nuovo anche dentro i raggi di San Vittore. “Se pensate che la storia di “Fidelio” si svolge tutta in un carcere, dalla prima all’ultima nota, chi più di voi può essere vicino al dramma del suo protagonista Florestan?», ha detto il sovrintendente Alexander Pereira, durante un incontro con i detenuti milanesi.

Beethoven manca dalla Prima della Scala da 24 anni, e per Barenboim rappresenta la chiusura di un percorso iniziato nel 2005 con altre note del compositore tedesco. Il “Fidelio”, unica opera lirica di Beethoven, è la storia di Leonore, che dopo essersi travestita da uomo, si fa imprigionare di proposito alla ricerca del marito Florestan, incarcerato ingiustamente dal nemico personale Don Pizarro. Il testo dell’opera di Beethoven sarà proposto con qualche piccola modifica perché «con la regista Deborah Warner – spiega Barenboim – abbiamo deciso di aggiornare i dialoghi con un linguaggio più moderno». E le parole in quest’ opera rivestono un ruolo fondamentale.

Il “Fidelio” racchiude in sé temi come la giustizia e la libertà, ma è anche un’opera sull’amore coniugale, su una donna disposta a tutto pur di salvare il marito ingiustamente imprigionato. Una trama che si mantiene su toni più leggeri all’inizio, grazie all’espediente del travestimento, per diventare via via sempre più profonda e densa di significati. Una grande storia, che Milano aspetta di seguire, la notte di Sant’Ambrogio.

Matteo Furcas