Lo sciopero nazionale del trasporto pubblico di mercoledì 19 marzo, a Milano e in Lombardia, non ha creato grossi problemi alla circolazione. Per lo più rallentamenti e ingorghi di auto, specie sulla circonvallazione interna ed esterna in entrata a Milano ma, attorno alle 13.30, a un’ora e mezza dalla ripresa della circolazione della metropolitana per la fascia oraria garantita, la polizia locale non ha segnalato alcuna “paralisi” della circolazione. La giornata di stop ai mezzi pubblici è stata indetta da Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Ugl, per chiedere il rinnovo del contratto scaduto da sette anni e dire alt ai tagli del Governo.
Lo sciopero nel capoluogo lombardo è fissato dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine giornata. Alle 8.45 in punto le quattro linee della metropolitana (rossa, verde, gialla e lilla) si sono fermate. Anche la nuova M5, che pure è automatizzata. Unico servizio regolare, la circolazione sulla linea Cascina Gobba-San Raffaele. In superficie ci sono riduzioni rispetto al servizio di tutti i giorni, ma diversi mezzi permettono di portare la gente a casa o al lavoro, con qualche minuto in più di attesa. La prima fascia oraria garantita per i treni regionali, invece, si è esaurita dalle 6 alle 9, la seconda è fissata dalle 18 alle 21.
L’allarme maltempo, la moda, e una partita di Champions League del Milan, erano riusciti a bloccare alcuni scioperi dall’inizio del 2014. I trasporti si sono comunque fermati già due volte: la prima per l’agitazione dell’Usb e la seconda per una manifestazione dell’Orsa. Quello del 19 marzo è il terzo blocco del 2014. Superata la protesta dei tranvieri, domani giovedì 20 marzo, sarà il turno dei cinquemila tassisti milanesi: dalle 8 alle 22. Motivo la richiesta al sindaco di “un impegno concreto contro abusivismo e concorrenza sleale”.
Luigi Brindisi