“Auguri a Scola”. Pochi minuti dopo l’annuncio del nuovo Papa, la Cei ha inviato un comunicato via mail in cui salutava l’elezione al soglio petrino dell’Arcivescovo di Milano Angelo Scola. Peccato che il nuovo pontefice non sia il Cardinale milanese, bensì l’argentino Jorge Mario Bergoglio. Nella nota allegata, invece, era riportato correttamente il nome di Bergoglio.
Un riflesso condizionato l’errore della Cei? Angelo Scola era il grande favorito della vigilia e, poco prima dell’annuncio, in tanti avevano pronosticato la sua elezione. Tant’è vero che, nei frenetici minuti immediatamente prima dell’habemus papam, il sito del Cardinale www.angeloscola.it è andato in tilt.
Nel paese di origine di Scola, Malgrate (Lecco), la comunità si è riunita nei pressi della parrocchia di San Leonardo per seguire e sperare nella nomina del proprio concittadino: l’elezione di Bergoglio è stata accolta con un pizzico di delusione. «Non posso non confessare di essere un po’ deluso, come tutto il Paese – ha ammesso il sindaco Gianni Codega – ma siamo ovviamente felici per il nuovo Papa. Certo, qui sul sagrato avevamo preparato alcune bottiglie di spumante che non abbiamo stappato. Il paese comunque è lo stesso in festa per la nomina del Papa».
Uno degli amici d’infanzia di Scola, Francesco Ferranti, ha rivelato: «Io sono sicuro che Angelo è perfino felice di non essere diventato Papa». Scola avrebbe confidato di accettare serenamente ogni decisione e avrebbe espresso il desiderio di “tornare a Malgrate e non stare via per sempre”. Un pensiero che consola parzialmente la cugina dell’arcivescovo, Chiara Colombo: «Angelo sarebbe stato un ottimo Papa, ma se fosse stato eletto non lo avremmo visto più».
Dopo la fumata bianca, campane a festa in tutte le chiese di Milano. Il moderator curiae di Milano, monsignor Bruno Marinoni, si è detto «contento perché abbiamo il pastore: l’unica cosa che ci interessa è che ci sia il Papa che lo Spirito Santo vuole».
Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ha espresso soddisfazione per l’elezione del primo papa argentino nella storia: «Esprimo la gioia e la riconoscenza dell’episcopato e, quindi, dell’intera Chiesa italiana per l’elezione del Cardinale Giorgio Mario Bergoglio a Successore di Pietro».
Francesco Paolo Giordano