Sovraffollamento delle strutture di accoglienza, sfruttamento ed emarginazione. Sono solo alcuni dei problemi che i migranti richiedenti asilo politico devono affrontare ogni giorno. Far fronte a questi problemi è la sfida che il Comune di Sesto San Giovanni, assieme alle cooperative Uniabita e Lotta Contro l’Emarginazione, ha deciso di raccogliere. Il progetto di accoglienza temporanea, presentato il 3 marzo dal sindaco Monica Chittò, prevede l’uso dell’ex sede dei sindacati in viale Marelli per ospitare fino a un massimo di 25 profughi. L’obiettivo prefissato non è solo l’accoglienza dei migranti, ma anche e soprattutto la loro integrazione e inclusione nella comunità sestese.
Una ricetta ambiziosa per la quale la Colce, cooperativa lotta contro l’emarginazione, con i suoi 35 anni di presenza sul territorio e i 15 anni di esperienza a contatto con i migranti, è convinta di avere tutti gli ingredienti. Il percorso di inclusione dei rifugiati prevede l’accesso a un corso di italiano in un centro di formazione per adulti, un bilancio delle competenze per capire che possibilità lavorative avranno nel tessuto italiano, l’assistenza di mediatori linguisti e culturali, e l’assistenza legale per conoscere i propri diritti e doveri. “Si tratta di percorsi individualizzati che portino a capire la reale situazione di ognuno e a comporre una biografia migratoria da presentare alla commissione per il riconoscimento della protezione internazionale all’interno della prefettura” spiega Tiziana Bianchini, responsabile dell’area immigrazione della Colce. “La nostra linea guida è il rispetto degli immigrati, ma anche della comunità che li accoglie – prosegue Bianchini -. Vogliamo legittimare percorsi di cittadinanza e di inclusione con i cittadini sestesi per combattere contro il senso di insicurezza causato dai flussi migratori”.
Il percorso è nato lo scorso giugno da un appello della Prefettura di Milano per contrastare l’emergenza dei migranti in attesa di asilo sul territorio. La struttura ospitante, l’ex sede dei sindacati in viale Marelli, è stata messa a disposizione gratuitamente dalla cooperativa Uniabita per un anno. Gli uffici della struttura saranno trasformati e destinati a ospitare i rifugiati dalla cooperativa lotta contro l’emarginazione che ha stanziato 60 mila euro per il progetto.
Dell’iniziativa si dice particolarmente orgogliosa Monica Chittò, sindaco di Sesto San Giovanni, che ritiene risponda alla sfida di dare una risposta umana a un’emergenza umanitaria. “Questa è una città attenta non solo all’accoglienza, ma anche alla qualità dell’accoglienza – spiega –. Quando ci siamo resi conto come amministrazione pubblica che non avevamo un progetto ad hoc, ma la possibilità e le risorse, abbiamo chiesto a Uniabita e Colce di collaborare con noi per aiutarci a realizzarlo”.
Alessia Albertin