ZAM e polizia si scontrano davanti palazzo marino

“La giunta di Milano ha sempre dimostrato la sua volontà di dialogare con tutti e di favorire la risoluzione dei problemi nell’ambito della legalità, per questo è inaccettabile qualsiasi prepotenza e violenza”.

Era atteso fin dalla mattina. E la sera è arrivato, il commento di Pisapia sullo sgombero del centro sociale Zam e dopo gli scontri di mercoledì mattina in via Olgiati e mercoledì pomeriggio davanti a Palazzo Marino. Lo sgombero era nell’aria già da qualche settimana e i ragazzi del centro sociale nella notte tra martedì e mercoledì si erano preparati bloccando la strada con recinzioni prese da un cantiere vicino. In mattinata cinque camionette della polizia e dei carabinieri e una cinquantina di agenti in assetto antisommossa, accompagnati da circa una ventina di uomini della Digos, si sono presentati in via Olgiati per sgomberare lo Zam. Ruspe, lanci di oggetti, fumogeni, cariche. Infine l’accordo per “un dibattito aperto con la città sulle aree abbandonate”.

Ma la rabbia è esplosa nel pomeriggio davanti a Palazzo Marino, punto di arrivo del corteo partito da corso Genova. Una prima carica verso le 18. I manifestanti provano a sfondare per arrivare in sala Alessi. Dal microfono chiedono perché “il primo cittadino che prometteva spazi autogestiti oggi replica con gli sgomberi?”. E soprattutto perché il primo cittadino non ha ancora detto nulla? “Pisapia fatti vedere. Siete la giunta che si fa difendere dai cani da guardia”. Spintoni, ma le linee delle forze dell’ordine non arretrano. In cinque minuti le cariche saranno tre con due ragazzi contusi. Poi la calma e la promessa dello Zam: “Ci riprenderemo i nostri spazi negati da Pisapia”. E proprio il primo cittadino commenta: “E’ inaccettabile qualsiasi prepotenza e violenza davanti alla sede del Comune, la casa di tutti i milanesi”.

E per sabato 25 maggio è previsto un corteo cittadino: “RECLAIM THE SPACE”, reclamiamo spazio “perché l’autogestione deve poter esistere”.

Maria Elena Zanini