Angelo Giovanni Zanin e Dario Beria, due operai dell’azienda Zanin Vivai, sono deceduti in seguito a un incidente che è avvenuto mentre svolgevano il proprio lavoro di potatura di piante presso il golf club «Le Rovedine», a Noverasco di Opera. Sorretti da una gru all’altezza di venti metri, i due lavoratori, di 51 e 69 anni, sono improvvisamente precipitati a causa della rottura del braccio meccanico della piattaforma aerea. Un terzo uomo, il giovane apprendista di 25 anni, rimasto anch’esso coinvolto nell’incidente, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Niguarda di Milano.
Dall’inizio nell’anno, nella sola città metropolitana di Milano, si sono registrati già quattordici decessi sul lavoro. Più di cento su tutto il territorio nazionale.
I dati – Nel 2022 l’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (Inail) ha certificato 1090 incidenti mortali denunciati. Negli anni 2020-2021 «l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha fortemente condizionato l’andamento infortunistico» e l’aumento dei decessi (1270 nel 2020; 1221 nel 2021). Per questo bisogna confrontare il dato del 2022 con quello pre-pandemico del 2019: il numero è praticamente invariato, 1090 decessi rispetto ai 1089 di tre anni prima.
Negli ultimi quattro anni, si è comunque registrata una media sempre superiore a due morti sul lavoro ogni giorno.
Le storie – Nel 1962 lo sketch sulle «morti bianche» di Dario Fo e Franca Rame veniva censurato dalla Rai, con conseguente cacciata dal piccolo schermo del duo comico. La decisione di Viale Mazzini silenziò due voci libere, ne nascose la denuncia, ma non servì a cancellare il problema. Che, da allora, ha continuato a scandire il ritmo delle cronache locali e nazionali, giorno dopo giorno, una persona alla volta. Vlonga Ioan, caduto dal tetto di un capannone; i colleghi Jagdeep Singh ed Emanuele Zanin, soffocati in un incidente all’Humanitas di Rozzano; gli studenti diciottenni Lorenzo Parelli e Giuliano De Seta, schiacciati da lastre di metallo durante i rispettivi stage previsti dall’alternanza scuola-lavoro. Solo alcune delle vite e voci che oggi non ci sono più: venute a mancare sul posto di lavoro o mentre vi si recavano. Un elenco che 12 aprile si è allungato ulteriormente.