L’elenco è lungo e diversificato: luoghi di culto, mezzi di trasporto e sedi dei media. Anche Milano blinda i suoi obiettivi sensibili e aumenta la difesa dei luoghi considerati più a rischio attentati. La lista l’ha tracciata la Prefettura di Milano, su indicazione del ministero degli Interni: davanti alle sinagoghe, ma anche davanti alle principali chiese e moschee, è stata disposta una sorveglianza di 24 ore al giorno. Stesse misure di sicurezza anche sulle linee della metropolitana e davanti alle sedi dei giornali e dei principali organi di informazione. Anche all’interno dello stesso elenco non tutti gli obiettivi sono uguali: a quelli potenzialmente più esposti, definiti “obiettivi primari” – ad esempio i luoghi di culto più frequentati e più simbolici – le forze dell’ordine stazioneranno notte e giorno. Per gli altri, quelli classificati come “secondari”, i controlli avverranno una volta al giorno.
L’attentato al supermercato kosher di Parigi ha riportato l’allerta massima soprattutto intorno alla comunità ebraica, che a Milano è tra le più numerose d’Italia. Per questo la Prefettura ha inserito nell’elenco degli obiettivi sensibili tutti i loro punti di ritrovo: sinagoghe, scuole, oratori e case di riposo. Stesso discorso anche per i luoghi simboli della comunità musulmana e di quella cristiana. Davanti a moschee, scuole coraniche e istituti culturali, quelli più conosciuti e frequentati, ci sarà all’ingresso una camionetta dell’esercito. Sorvegliate speciali anche chiese cattoliche e scuole religiose, con particolare attenzione alle principali basiliche milanesi: Duomo, Sant’Ambrogio, San Lorenzo e Santa Maria delle Grazie.
Quanto ai trasporti, le misure di sicurezza sono particolarmente rafforzate nelle fermate della metro di Centrale, Garibaldi, Cordusio e Duomo. Più agenti della Ferroviaria e della Polmetro sono impegnati da giorni a sorvegliare convogli, banchine e binari. Più divise anche nelle stazioni ferroviarie. L’assalto a Charlie Hebdo ha poi alzato il livello del rischio attentati contro gli organi d’informazione, con poche distinzioni: per un motivo o per un altro tutti potrebbero essere nel bersaglio di un possibile attentatore.
“Non abbiamo mai smesso di prendere in considerazione le minacce islamiche”. Il questore di Milano Luigi Savina lo dice chiaramente: “Non ci sono avvisaglie di attentati, ma l’azione di una scheggia impazzita non è mai prevedibile”. E’ un messaggio rassicurante quello che, invece, l’assessore alla Sicurezza Marco Gramelli prova a mandare ai cittadini. “Grazie al Tavolo per la sicurezza organizzato dal Prefetto vi è un cooperazione continua tra Forze dell’Ordine e Polizia locale che sta portano a buoni risultati”.
Angelica D’Errico