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Smog sulla Pianura Padana

Per respirare bene non si può restar fermi ad aspettare la pioggia. Perché quando arriva è debole e senza le energie sufficienti a ripulire l’aria. E’ quanto sta accadendo a Milano e nella Pianura Padana nei primi mesi del 2017. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti sta lavorando a piani per la qualità dell’aria che prevedano la collaborazione di tutte le regioni. Poco convincente appare invece la proposta di rendere i mezzi di trasporto pubblici gratuiti.

«Aria pessima». Il sito dell’Arpa, l’Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente, continua a definire «pessima» la qualità dell’aria che i milanesi respirano. La quantità di Pm10, le poveri sottili inquinanti, superano di tre volte il valore limite di 50 microgrammi per metro cubo. Chi spera nelle precipitazioni previste per la prima settimana di febbraio dovrà probabilmente ricredersi: saranno scarse e non dureranno più di mezza giornata per volta.

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Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti

Ministro al lavoro. Non basta dunque fare la danza della pioggia, serve un piano d’intervento mirato e pensato su larga scala. Sembra esserne consapevole il ministro Galletti che a 24 Mattino, un programma di Radio24, ha promesso di far rientrare i livelli di polveri sottili nella norma entro il 2020. Serve la collaborazione fra le regioni, in particolare fra le quattro che comprendono nel proprio territorio la Pianura Padana. E’ la zona d’Italia dov’è più complicato sanificare l’ambiente. Un bacino stretto fra rilievi montuosi che ostacolano il ricambio dell’aria. «Quest’anno – spiega il ministro – sono stati approvati per la prima volta i 4 piani qualità dell’aria delle regioni ‘padane’ che contengono sia le misure sia i tempi di rientro nei limiti previsti dalla normativa europea». Un piano che Lombardia e Veneto hanno già firmato, mentre si attendono entro maggio le sottoscrizioni di Emilia Romagna e Piemonte.

L’ombra di Bruxelles. Questa è anche l’area che rischia di portare l’Italia all’avvio di una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea. Bruxelles potrebbe imporre una multa che arriverebbe addirittura al miliardo di euro, se il Paese non riuscirà ad abbassare il livello di agenti inquinanti. Ma c’è di peggio. Lo smog provoca 467mila morti all’anno in Europa, 66mila solo in Italia. Le misure straordinarie che entrano in vigore dopo 35 giorni di superamento della soglia di polveri sottili consentita dalla legge appaiono più come un palliativo. Limitazioni ai veicoli più inquinanti e riduzione del riscaldamento degli edifici portano benefici di breve durata. Idem anche per la proposta avanzata nel gennaio 2016 di rendere gratuiti i mezzi di trasporto pubblici. Francesca Balzani, ex assessore al Bilancio e candidata sindaco alle scorse primarie del centro sinistra, ha portato l’esempio di Tallin. Nella capitale estone i cittadini non pagano il biglietto di autobus e metropolitana dal 2013. Il Royal Institute of Technology  di Stoccolma, però, ha pubblicato uno studio secondo il quale i risultati sarebbero piuttosto deludenti: l’utilizzo dei trasporti alternativi all’automobile privata sarebbe aumentato solo del tre per cento.