65 le start-up presentate al "Tavolo Giovani e lavoro per expo 2015"

65 le start-up presentate al “Tavolo Giovani e lavoro per expo 2015”

Riuscirà l’Expo a dare una scossa all’economia milanese e a generare lavoro per i giovani? Con 21 milioni di visitatori attesi e gli incubatori di startup al lavoro, l’anno 2015 si tradurrà in occupazione reale? Non si può che sperare di sì, visto che quella legata all’occupazione è una vera emergenza per il capoluogo lombardo. Secondo l’ultima edizione del rapporto Osservatorio sulla Qualità della Vita di MeglioMilano, infatti, la disoccupazione a Milano è cresciuta del dieci per cento in un anno. A rassicurare è però la sfilza di numeri contenuti nelle stime della Camera di Commercio di Milano sulle opportunità dell’Esposizione. Si attendono 23,6 miliardi di euro di produzione aggiuntiva, con l’indotto economico che dovrebbe produrre 191 mila unità di lavoro.

Passando dalle previsioni ai fatti, ci sono 800 posti di lavoro già assicurati dall’accordo firmato a luglio fra l’amministratore delegato dell’Expo Giuseppe Sala e i sindacati Cigl, Cisl, Uil, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs. L’intesa garantisce 300 assunzioni con contratto a tempo determinato, 340 con contratto di apprendistato e 195 quelle con contratto di stage. Anche se si tratta di un impiego temporaneo – per il periodo dell’Expo – è sempre meglio di nulla.

Ogni apprendista percepirà un rimborso spese pari a 516 euro mensili. Anche qui: non è tantissimo, ma per un giovane senza lavoro può essere un primo passo verso l’autonomia. Contando chi aveva già ottenuto un contratto, in tutto, all’interno dell’Esposizione saranno impiegate circa 1000 persone. Chi è stato assunto a tempo determinato potrà iniziare a lavorare già a partire dal 2014, mentre gli apprendisti e gli stagisti dovranno aspettare il periodo poco precedente l’inizio dell’Esposizione nel 2015.

Il modello Expo dovrebbe espandersi su tutta l’Italia. L’ha fatto capire il premier Enrico Letta in occasione dell’accordo tra Sala e sindacati. Anche se è subito nata la polemica. La consigliera regionale del M5S Silvana Carcano ha tuonato sul blog di Beppe Grillo contro la precarietà, visto che il maggior numero dei contratti previsti dall’intesa sono proprio quelli dell’apprendistato.

E polemiche hanno suscitato anche i 18.500 i volontari che dovranno alternarsi in «attività ausiliare» nei sei mesi di durata dell’Expo. Lavoreranno al ritmo di 475 per cinque ore al giorno e il loro impegno, secondo l’accordo tra il Sito espositivi e i sindacati, dev’essere svolto esclusivamente «con uno scopo di partecipazione, solidarietà e pluralismo». Approccio che non piace ai centri sociali, che hanno protestato: «L’accordo ha messo nero su bianco che un grande evento può essere gestito con il lavoro gratuito».

Eppure l’Expo cerca di favorire le buone pratiche per superare la disoccupazione giovanile. Per esempio, quella di fare rete. E’ questo lo scopo dei “Tavoli Tematici Expo” promossi dalla Camera di Commercio di Milano. L’iniziativa vuole creare la sinergia tra le imprese e le opportunità offerte dall’Expo. Tra i nove Tavoli c’è anche quello dedicato a Giovani e lavoro. Nei giorni scorsi sono stati presentate 65 startup e idee innovative già confermate. I partecipanti si definiscono su Twitter “expottimisti” e sono sicuri che ce la possono fare: “L’importante è puntare sull’innovazione”.

Anna Lesnevskaya