Tangenti in cambio di appalti per la gestione dei rifiuti. Una mazzetta da 300 mila euro per favorire un lavoro da oltre 28 milioni. La Procura di Monza non sembra avere dubbi: a tanto ammonterebbe la cifra pattuita dal vicesindaco e da un assessore di Cologno Monzese, per il servizio di smaltimento della spazzatura. E in carcere finiscono Raffaele Cantalupo, numero due dell’amministrazione e assessore all’ambiente, e Maurizio Diaco, titolare dell’edilizia.
La tangente, secondo l’accusa, era il prezzo della corruzione per favorire negli appalti la società Sangalli & C. Anche un funzionario della stessa ditta, Fortunato Deleidi, finisce ai domiciliari, come pure Michele De Girolamo di Area Sud Milano Spa, attuale affidataria del servizio di igiene urbana a Cologno.
Le quattro ordinanze, emesse dal gip Claudio Tranquillo ed eseguite dalla Guardia di Finanza di Monza, rappresentano un seguito dell’operazione Clean City, l’inchiesta che lo scorso dicembre ha portato a una serie di arresti per turbativa d’asta e tangenti. Anche la stessa Sangalli era stata già coinvolta in questo primo filone, per appalti sospetti in più comuni dalla Lombardia alla Puglia.
Ora, vengono contestati altri 300 mila euro. Secondo l’accusa, però, solo 50 mila sarebbero stati già incassati dai due amministratori arrestati. Un acconto per aggiudicarsi un grosso affare. Una “caparra” su un piano più ampio, che doveva portare all’annullamento della precedente gara d’appalto. E per gli investigatori, il progetto era ormai prossimo alla riuscita. Gli arresti lo hanno bloccato, poco prima che fosse messo in pratica.
Giulia Carrarini