La polizia di Milano ha attivato un servizio di “accompagnamento” in zona Garibaldi. Gli agenti, sparsi tra Corso Como e Piazza Gae Aulenti, controllano persone che si aggirano tra i locali con fare sospetto, controllano i documenti e allontanano chi non li ha. Il tutto per contrastare i casi, sempre più numerosi, di piccola criminalità. «Da circa una settimana abbiamo intensificato la nostra presenza nel quartiere per prevenire la commissione di nuovi reati. Questo ci permette anche di registrare tutti coloro che non hanno i documenti e che dobbiamo tracciare nei nostri archivi», ha dichiarato la vice dell’ufficio prevenzione generale Titti Lomartire.

Lamentele – L’intervento della questura è una risposta alle lamentele sempre più frequenti dei residenti e dei frequentatori di locali, spesso vittime di furti e rapine. Negli ultimi dodici mesi sono state 31 le persone arrestate ma quasi ogni weekend si registrano nuovi episodi. Nella notte tra l’11 e il 12 febbraio sono stati arrestati due ventenni, colti in flagranza mentre picchiavano un trentaduenne al quale avevano sottratto il telefono. Qualche giorno prima era stato fermato un cittadino del Gambia, colpevole di aver preso con la violenza una collana d’oro a un diciannovenne. Dall’Africa provenivano anche i ragazzi che in gennaio hanno aggredito un cittadino finlandese fuori dal suo hotel dopo che un loro connazionale aveva tentato di derubarlo. Molto più frequenti sono invece i furti con destrezza.

Giovani rapinatori – «Li commettono soprattutto giovani, di età compresa tra i venti e i venticinque anni, stranieri che vivono di espedienti. Avvicinano i ragazzi che escono dai locali e, approfittando della stanchezza e dello stordimento, si impossessano dei telefoni, degli orologi e del portafoglio delle vittime. Prendono i contanti, a volte le carte di credito», spiega Lomartire. «Speriamo che questo nuovo servizio li dissuada».