«Sono 22mila i cittadini ucraini nella Città metropolitana e se è presumibile che ognuno richiami uno o due parenti, un figlio, un nonno, si tratta di 40mila persone». Questa la stima del sindaco di Milano Beppe Sala fatta il 7 marzo, durante l’intervento di presentazione della strategia di accoglienza dei profughi ucraini nel capoluogo. E, a distanza di una settimana, la macchina della solidarietà lombarda si è mossa velocemente e in modo capillare, coinvolgendo istituzioni, associazioni di volontariato e privati cittadini.
Le iniziative del capoluogo – Il 12 marzo è stata aperta una sezione dedicata sul sito del Comune, “Milano aiuta“. Il Consolato ucraino del capoluogo ha attivato un ufficio che, in collaborazione con l’Ufficio Emergenza migranti della Prefettura, raccoglie attraverso un form online le segnalazioni di persone provenienti dall’Ucraina. Per quanti sono alla ricerca di un alloggio è stata organizzata una centrale operativa regionale che risponde al numero verde 800-894545. Tra gli spazi indicati dal Comune per la gestione dell’emergenza, un padiglione di “Casa Jannacci“, una delle strutture d’accoglienza temporanea più grandi d’Europa che si occupa da anni di persone prive di alloggio e bisognose di ospitalità. In più, il numero 02.02.02 del Comune di Milano fornisce informazioni di vario genere e contatti degli enti competenti, a seconda delle necessità. Sul sito ci sono anche sezioni dedicate alla gestione dei minori non accompagnati, ai documenti necessari per il soggiorno in Italia e all’assistenza sanitaria.
I comuni milanesi – Insieme a quello di Milano si sono attivate anche diversi altri comuni della città metropolitana. Per esempio, i municipi dell’Ambito Territoriale 5 (Cassano D’adda, Inzago, Liscate, Melzo, Pozzuolo Martesana, Settala, Truccazzano, Vignate), così come il comune di Gessate, hanno attivato indirizzi mail per segnalare l’eventuale disponibilità di spazi abitativi per l’ospitalità, come posti letto e appartamenti (info.ucraina@coopaeris.it e emergenza.ucraina@comune.gessate.mi.it). Il Comune di Arese, invece, ha dedicato un indirizzo mail (emergenza.ucraina@sercop.it) e un numero verde (800 744 088) all’accoglienza di minori non accompagnati, attivi a partire dal 14 marzo. E sempre a partire da questa data il Comune di Legnano, in collaborazione con l’associazione Cielo e Terra Onlus, aprirà tre strutture per ospitare mamme con minori. Tra queste, come annunciato da don Marco Ludovici, il parroco della chiesa di San Domenico, c’è anche la casa San Giuseppe, edificio adiacente alla parrocchia adibito in precedenza all’accoglienza di persone senza fissa dimora, rimasto chiuso durante l’emergenza sanitaria.
Le associazioni di volontariato – Anche diverse altre realtà si stanno occupando di organizzare l’accoglienza sul territorio lombardo. Sulla piattaforma di Refugees Welcome è possibile segnalare la disponibilità ad accogliere in casa propria i rifugiati, così come compilando il form dedicato della Caritas Ambrosiana per i privati. La Caritas ha anche attivato, per parrocchie, istituti religiosi e associazioni un indirizzo mail dedicato (stranieri@caritasambrosiana.it) alla segnalazione di appartamenti o locali vuoti. Anche la cooperativa “Equa” e l’associazione Il Melograno cercano persone disposte ad offrire spazi abitativi vuoti, da segnalare agli indirizzi casa@equacooperativa.it e abitare@ilmelogranonet.it. E tra le tante associazioni animaliste che si sono attivate in questi giorni, c’è anche la Lega Nazionale Per la Difesa del Cane che, tramite l’indirizzo emergenzaucraina@legadelcane.org, è alla ricerca di persone disposte a offrire ospitalità a famiglie con animali al seguito o per adottare animali provenienti da rifugi ucraini. Sulla piattaforma dedicata all’Emergenza Ucraina di Italia no profit sono segnalate molte altre iniziative di solidarietà diffuse su tutto il territorio nazionale.