In apparenza sembravano solo semplici capi d’abbigliamento, ma in realtà erano impregnati di droga. Lo stratagemma ingegnoso alla base di un traffico internazionale di stupefacenti è stato scoperto dai carabinieri, che stanno eseguendo dalla mattina di martedì 25 giugno 40 arresti nei confronti di una struttura internazionale di matrice bulgara, responsabile dell’ importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Perù e di eroina dalla Bulgaria.
L’organizzazione, che in Italia si avvaleva di basi a Milano e a Roma, reperiva la cocaina in Perù grazie a consolidati rapporti con un cartello locale. L’eroina afghana passava invece dalla Bulgaria, mentre l’hashish risultava acquistato direttamente sul mercato interno.
La droga che impregnava i vestiti viaggiava attraverso corrieri e arrivava in Italia prevalentemente attraverso gli aeroporti di Milano, Varese e Roma. Poi veniva commercializzata in Olanda, Germania, Slovenia, Bulgaria e, in Italia, sui mercati lombardo, laziale, emiliano-romagnolo, toscano e pugliese.
Le indagini, avviate nel 2009 in stretta collaborazione con la polizia slovena, hanno consentito di disarticolare la struttura criminale. Le accuse per gli arrestati sono di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione di armi e spendita di banconote contraffatte, con l’aggravante della transnazionalità del reato.
Francesco Loiacono