La testa dei treni svizzeri è il nuovo obiettivo dei writers made in Italy. La spiegazione? Grazie ai numerosi controlli di Atm e della polizia locale di Milano, «decorare» metro e convogli regionali è diventato pericoloso. E poi c’è la soddisfazione di mandare le proprie opere oltre confine e di spopolare su Instagram. L’ultimo «imbrattamento» sull’ ETR 610 diretto a Zurigo è avvenuto il 17 dicembre. Sono coinvolti diversi gruppi di trainbombers: i più noti coinvolti finora sono due di Milano (Ups, Dlr), uno bresciano (Atr) e uno romagnolo (Sbt).

Perché gli Svizzeri I treni svizzeri sono presi di mira perché portatori di un messaggio oltre il confine, sono una pubblicità per le crew e una marcatura del territorio. Una scalata verso la popolarità che è passata dai treni regionali ai convogli veloci elvetici. I train bombers amano Instagram, il social medium fotografico. E tutto è infatti partito da una fotografia del 19 ottobre scorso che immortalava una carrozza intera ricoperta dalla tag della crew milanese Delirium. Negli ultimi weekend la Polizia Ferroviaria, che sta conducendo le indagini sui writer, è riuscita a fermare e denunciare qualche attivista. Ma su Instagram, il canale preferito per l’auto-promozione, una galleria di successi e un arcobaleno di tag. Le condivisioni e i commenti alle foto non lasciano prevedere una fine prossima del fenomeno.

Fenomeno in crescita La preoccupazione rimane alta in Svizzera, dove il fenomeno sta crescendo. Secondo i dati dello scorso anno delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS), pulire i convogli è costato 5,6 milioni di franchi. Cifre che potrebbero avere ricadute anche sui costi del biglietto e sull’efficienza stessa dei treni. Dopo un “attacco spray” il convoglio deve essere ritirato dai binari per la pulizia entro 24 ore, causando problemi all’organizzazione ferroviaria.

Le prospettive – Un disagio che gli svizzeri fanno fatica ad accettare, ma che per i writers è solo uno stimolo. «I convogli stranieri garantiscono fama non solo a livello nazionale, ma anche oltre i confini» sottolinea la rappresentante dell’Associazione italiana Antigraffiti Fabiola Minoletti . I treni sono un biglietto da visita internazionale e i social il mezzo ideale per diffondere le loro bravate.