Nella notte italiana di domenica 5 gennaio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è volata a Mar-a-Lago, in Florida, per un incontro con il presidente eletto americano Donald Trump. Il leader repubblicano ha elogiato il lavoro di Meloni, sottolineando che «ha davvero conquistato l’Europa e tutti gli altri». Parole di stima che erano già state pronunciate più volte dal principale sostenitore di Trump nella campagna elettorale che l’ha visto vincitore: Elon Musk.

Il fondatore di Tesla e X non ha mai nascosto il proprio apprezzamento per l’operato di Giorgia Meloni, come dimostrato ad esempio quando il 24 settembre scorso le ha consegnato il Global Citizen Award 2024 dell’Atlantic Council «per il suo ruolo pionieristico di prima donna capo di governo in Italia, il suo forte sostegno all’Unione Europea e all’alleanza transatlantica nonché per la sua presidenza del G7 nel 2024». Introducendola, Musk aveva inoltre spiegato che «ha fatto un lavoro incredibile come premier, con una crescita e un’occupazione record. È una persona onesta, vera, autentica, una dote rara per un politico». Ulteriore prova della vicinanza tra l’imprenditore sudafricano e Palazzo Chigi sono le sue prese di posizione su vicende politiche italiane, come il caso del rimpatrio dei migranti dai centri albanesi e il processo Open Arms contro il vicepremier Matteo Salvini.

Caso migranti e Albania – L’uomo più ricco del mondo aveva mostrato vicinanza al leader della Lega lo scorso 14 settembre, quando in seguito alla richiesta di condanna a 6 anni per Salvini nel processo Open Arms, aveva dichiarato sulla propria piattaforma X: «È quel pazzo di pubblico ministero che dovrebbe andare in prigione per 6 anni, questo è pazzesco». Un aiuto che era risultato gradito al vicepremier, che aveva affermato: «Musk ha ragione. Il 20 dicembre potrei ricevere una condanna a 6 anni di galera per aver bloccato, da ministro dell’Interno, gli sbarchi di clandestini. Visto dall’estero tutto questo sembra ancora più incredibile».

Il 12 novembre Musk aveva poi commentato la decisione del tribunale di Roma di sospendere la convalida dei trattenimenti di sette migranti nel centro per i rimpatri di Gjader, in Albania, con queste parole: «These judges need to go», questi giudici se ne devono andare. Un’ingerenza che questa volta era apparsa grave, persino ad alcuni membri della stessa maggioranza, come il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia: «Siamo attrezzati per difenderci da soli. Grazie Musk ma non siamo come la sinistra, che sbava per amplificare a livello internazionale le criticità italiane».

I “nemici” di Musk in Italia – Parole più dure dal fronte della magistratura, accusata direttamente dal multimiliardario sudafricano. Giuseppe Santalucia, presidente dimissionario dell’Associazione Nazionale Magistrati, aveva dichiarato a proposito dell’intervento nel caso Open Arms: «Musk si è preso gioco della sovranità dello Stato, mi aspetto da chi ha a cuore la difesa dei confini che intervenga».

Ma è stato soprattutto Sergio Mattarella a opporsi alle dichiarazioni del Ceo di Tesla: «L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che “sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione”. Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni». Il Presidente della Repubblica aveva fatto riferimento a una analoga difesa della sovranità nazionale avvenuta due anni fa, in contrapposizione alla ministra francese per gli Affari europei Laurence Boone, che a pochi giorni dalla nascita del governo Meloni, aveva annunciato una “vigilanza” sul nuovo esecutivo riguardo al rispetto dei diritti civili.

Andrea Stroppa – Trent’anni, romano di Tor Pignattara, è un esperto informatico e studioso della comunicazione social. È approdato a X con la nuova gestione Elon Musk, dopo aver fatto da giovanissimo studi sulla disinformazione ed essere stato per un periodo molto vicino ad Anonymous, gruppo internazionale di hacker. È il miglior amico italiano di Musk, artefice dell’avvicinamento con Giorgia Meloni. Si occupa di gestire la sua agenda di appuntamenti in Italia e di seguire alcuni dossier specifici. Per definire la sua visita a Roma in occasione dell’edizione 2023 di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, i collaboratori di Meloni si sono confrontati con lui. Come ha rivelato in un’intervista al Foglio del 27 novembre, Stroppa si occupa anche di «spiegare come funzionano, e vendere» alcuni servizi delle aziende di Elon Musk. Tra questi c’è il sistema di internet veloce satellitare Starlink, per il quale (anche a detta dello stesso Stroppa) è in corso da tempo una trattativa con le istituzioni italiane. La Presidenza del Consiglio, con una nota di lunedì 6 gennaio, ha smentito che «siano stati firmati contratti o conclusi accordi tra il governo italiano e la società SpaceX», confermando però che siano in corso delle interlocuzioni.