Nell’estate del 1994, Musk si trasferisce in California, nella Silicon Valley, per frequentare un dottorato in fisica applicata e scienza dei materiali all’università di Stanford. Dopo 48 ore decide però di abbandonare gli studi: il suo vero obiettivo è il mondo dello sviluppo tecnologico. In quel periodo fa domanda per essere assunto in una delle principali società legate a Internet, la Netscape. Ma il suo tentativo fallisce e svolge comunque un paio di stage. Lavora di giorno al Pinnacle Research Institute di Los Gatos, che cerca nuove tecniche di utilizzo degli ultracondensatori e, di sera, al Rocket Science Games a Palo Alto, che vuole creare videogiochi supportati non più dalle cartucce ma dai CD.
Zip2 – Nel 1995, avvia l’ambiziosa startup Global Link Information Network insieme al fratello Kimbal. La sua prima azienda, che poi avrebbe cambiato nome in Zip2, assicura alle imprese una presenza pubblicitaria su Internet. La società di Musk può integrare il servizio al software di mappe digitali e geolocalizzazione di Navteq. Per aiutare i figli, il padre Errol Musk fornisce 28 mila dollari, non sufficienti però per l’affitto, le licenze e i dispositivi. Per mantenere in vita il business, per i primi tempi i due fratelli vivono in ufficio. Per la società Elon sviluppa notte e giorno il coding, mentre il fratello minore deve strappare i contratti con gli inserzionisti. Nel 1996 la società Mohr Davidow Ventures porta nelle casse della startup 3 milioni di dollari. Una liquidità che alza subito la qualità del prodotto, con l’assunzione di programmatori informatici che riscrivono il codice creato da Musk per renderlo più efficiente. In Zip2 Musk non è l’amministratore delegato, come avrebbe voluto, ma il direttore tecnologico. I nuovi ingressi inducono inoltre a cambiare la modalità di business, puntando a vendere pacchetti di software ai grossi giornali. Viene quindi fornita la piattaforma dove le media company possono pubblicare gli annunci dei loro inserzionisti. Un diverso approccio che irrita Musk, senza sufficiente potere per invertire la strategia. Nel 1998 salta l’annunciata fusione con una società concorrente e Musk perde anche il titolo di presidente di Zip2. Mentre viene di fatto estromesso dalla sua società, questa comincia ad andare male. Ma nel febbraio 1999 Compaq Computer offre 307 milioni di dollari per acquisire Zip2. L’affare frutta a Elon 22 milioni e al fratello 15 milioni.
Paypal – «La differenza tra Elon Musk e altri imprenditori sta nel coraggio di investire cifre folli di tasca propria», scrive Ashlee Vance nella biografia sul tycoon. Dopo i ricavi ottenuti da Zip2, infatti, solo un visionario – o un folle – poteva decidere di non fermarsi. Per Elon Musk non è ancora abbastanza e si avvicina così al settore finanziario. La sua nuova ambizione è lanciarsi nel progetto rischioso dell’online banking, investendo 12 milioni di dollari del suo patrimonio e dando vita alla prima banca online della storia: X.com. Questo è il nome della sua nuova società, il cui obiettivo è quello di creare dei canali per acquistare beni online in un attimo, anzi in un click. Bypassando le credenziali della carta di credito, basta semplicemente inserire la propria mail e il gioco è fatto. Musk, insieme a Harris Fricker e Christopher Payne, prepara il business plan di X.Com.
Nascono le prime frizioni nel gruppo e Fricker, con gli ingegneri che aveva portato nel gruppo di lavoro, abbandona il progetto per creare una sua azienda. Tuttavia non si arrende. Musk mette 100mila dollari per testare il servizio e la notte del 24 novembre 1999 X.Com va online. Agli utilizzatori del servizio l’imprenditore offre venti dollari da spendere online e altri dieci se portano nuova gente sulla piattaforma. In pochissimo tempo più di 200mila persone iniziano a usare la banca online per fare acquisti. Dopo un periodo di iniziale concorrenza con la rivale Confinity, le due banche decidono di fondersi. Nasce così Paypal. Nel 2002 eBay la acquisisce per un valore di 1.5 miliardi di dollari e le azioni possedute da Musk gli fruttano circa 175 milioni.
SpaceX – Lo stesso anno, grazie a questo ricavo, l’imprenditore fonda la sua terza compagnia: la Space Exploration Technologies Corporation, nota come SpaceX. L’obiettivo è quello di creare un’architettura sostenibile per i trasporti nello spazio, riducendo notevolmente i costi. Il progetto prende forma a partire dal razzo Falcon 1 che, dopo tre fallimenti, va in orbita per la prima volta nel 2008. SpaceX è una società privata, non quotata in borsa, i cui finanziamenti provengono dai suoi proprietari o da operazioni di venture capital verso gruppi di investimento esterni. Nel 2024 diventa la società con la più alta valutazione al mondo – 350 miliardi di dollari – grazie a una compravendita interna di azioni. Il prezzo per ogni singola azione arriva a toccare i 185 dollari.