Non solo una sfida locale. Il voto in Abruzzo ha ridisegnato il perimetro del centrodestra, rianimato il Partito Democratico e segnato uno stop per il Movimento Cinque Stelle. Un verdetto che mette alla prova la tenuta del Governo gialloverde, agitato dopo il primo, vero, test elettorale dall’insediamento dell’esecutivo Conte.

«Il centrodestra unito vince» – Esulta Forza Italia. “Il centrodestra è la maggioranza naturale fra gli elettori” sottolinea Silvio Berlusconi. Sullo stesso tono il vicepresidente del partito, Antonio Tajani, secondo cui la vittoria elettorale in Abruzzo mostra un dato innegabile: «Senza di noi non si vince. La nostra coalizione è l’unica che abbia la forza e la capacità di guidare questo Paese. Dure le parole della capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini, che ha affermato: «Il Governo può anche fingere che non sia successo nulla, ma il conto alla rovescia è già iniziato». Guarda oltre la deputata forzista Elvira Savino: «A livello nazionale questo risultato vorrebbe dire ottenere la maggioranza assoluta dei seggi sia alla Camera che al Senato, e quindi la possibilità di formare un governo.»

Il primo presidente FdI – Anche Giorgia Meloni, soddisfatta per l’elezione di Marco Marsilio come primo presidente regionale di Fratelli d’Italia, si esprime a favore della maggioranza del centrodestra, attaccando i Cinque Stelle: «Per il Movimento è una sconfitta sonora. Vengono dimezzati nel consenso perché la gente si rende conto della distanza tra ciò che si dice e ciò che si è in grado di fare».

«Per il governo non cambia nulla» – Matteo Salvini in conferenza stampa alla Camera questa mattina tranquillizza i compagni di Governo: «Fossi nei Cinque Stelle non sarei preoccupato: hanno preso il voto delle ultime regionali, difficilmente traducibile sul piano politico. Il contratto di Governo per ora non si tocca».

“Nessuna conseguenza sul Governo” –  Ma dal Movimento emerge qualche preoccupazione. «Spostarsi a destra non paga», ha commentato la deputata del pentastellata Elena Fattori, secondo la quale i risultati deludenti non sono un crollo ma di certo un segnale. Aver lasciato troppo spazio alla Lega non ha premiato: «Alla fine gli elettori hanno scelto l’originale». Secondo Fattori questo risultato non avrà conseguenze né sul Governo né sul voto per l’autorizzazione a procedere contro Salvini: «Io voterò sì, ma la tendenza generale nel MoVimento è per il no».