È morto a 79 anni Giulietto Chiesa, giornalista italiano di lunga carriera, noto soprattutto per essere stato corrispondente da Mosca prima dell’Unità e poi della Stampa. Per molti anni si è occupato di politica, militando nel Partito Comunista Italiano fino al 1980 e come europarlamentare dal 2004 al 2009. La notizia della morte è stata data inizialmente da Vauro Senesi, noto vignettista e amico di Chiesa.

Da giovane comunista a cremlinologo – Nato il 4 settembre 1940 ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, Chiesa è stato dirigente nazionale della Federazione Giovanile Comunista Italiana, l’organizzazione dei giovani comunisti del PCI che negli anni ha avuto come segretari Achille Occhetto, Massimo D’Alema e Gianni Cuperlo, tra gli altri. Si è sempre distinto per le sue posizioni filo-sovietiche. Dal ’70 al ’79 è stato dirigente di una Federazione del PCI, quella di Genova. Entrato a L’Unità nel 1980, era stato mandato nello stesso anno a Mosca a seguire le Olimpiadi. Così è cominciata la sua ventennale carriera da corrispondente dal e sul Cremlino, dove si è distinse inizialmente per l’irriverenza del racconto nei suoi reportage sulla vita russa, fino a diventare sgradito all’agenzia di stampa sovietica TASS: ne fu chiesta la rimozione, rifiutata del segretario del Pci Enrico Berlinguer.
A Mosca Chiesa ha raccontato il delicato periodo tra la fine dell’URSS e la nascita della Federazione Russa, compresa la presidenza di Michail Gorbacev e il complesso di riforme della perestroika. Nella capitale sovietica, dove si stabilì con la compagna Fiammetta Cucurnia, giornalista e a sua volta corrispondente per un quotidiano italiano, La Repubblica, imparò anche a parlare il russo. La sua vita di giornalista in Unione Sovietica è proseguita alla fine degli anni ’80 con La Stampa e con diverse televisioni: TG5, TG1 e TG3. Intanto, ha collaborato con diverse altre testate italiane, tra cui MicroMega Il Manifesto, mentre in Russia ha tenuto una rubrica fissa su un settimanale, Kompanija.

Ritorno alla politica – Anche dopo la fine del Partito Comunista, Chiesa è sempre rimasto legato ad Achille Occhetto, ultimo segretario del PCI. Con lui e con Antonio Di Pietro si è candidato alle elezioni europee del 2004 (per la lista Di Pietro – Occhetto – Società civile) ed stato poi eletto parlamentare europeo. Fino al 2006 è stato iscritto al gruppo liberale dell’europarlamento ALDE e poi è diventato indipendente nel Gruppo Socialista, il PSE, per sua stessa ammissione «una collocazione più naturale in considerazione del mio passato politico e delle mie posizioni». L’attività politica dopo la legislatura europea del 2009 è stata di minore importanza, fino alla fondazione nel 2017 di un nuovo partito con Antonio Ingroia, “La mossa del cavallo”, diventato poi “Lista del popolo per la Costituzione”: alle politiche del 2018 la nuova formazione non ha ottenuto nemmeno un seggio (0,02% alla Camera e 0,03% al Senato).

Gli ultimi anni – Fino agli ultimi anni della sua vita, Chiesa non ha mai cessato l’attività di giornalista e divulgatore, fondando nel 2014 la televisione online PANDORATV e aprendo un blog personale ospitato sul sito del Fatto quotidiano, aggiornato l’ultima volta il 9 marzo. Di recente è stato spesso al centro di polemiche per la sua divulgazione e promozione di teorie cospirazioniste, per esempio sul presunto pericolo delle scie chimiche e sull’autoattentato dell’11 settembre. Si tratta, in entrambi i casi, di teorie non dimostrate e prive di fondamento scientifico.