
Da sinistra, i candidati sindaco di Roma, Alfio Marchini e Marcello De Vito, durante la trasmissione di La7 "Piazza Pulita" del 13 maggio 2013.
“Ho conosciuto De Vito ieri e mi è parso molto simpatico. Un po’ un pesce fuori dall’acqua però mi sembra una persona per bene. Mi ha fatto un’eccellente impressione dal punto di vista umano”. Così ha detto di uno dei “rivali” per la corsa al Campidoglio Alfio Marchini. Ai microfoni di Repubblica Tv l’immobiliarista romano ha espresso il proprio apprezzamento per il candidato a 5 stelle Marcello De Vito.
Il commento – abbastanza sorprendente – di Marchini è giunto dopo oltre due ore di puntata di Piazzapulita in cui i quattro “maggiori” candidati alla poltrona di primo cittadino (oltre a Marchini e De Vito c’erano Gianni Alemanno, sindaco in carica e Ignazio Marino, senatore Pd) si sono sfidati a colpi di cifre, progetti e propositi per l’amministrazione che verrà. Il filo-conduttore della puntata, in ogni caso, è stato l’attacco trasversale ad Alemanno, accusato dagli altri candidati di aver sostanzialmente fallito nei cinque anni del suo primo mandato. Lo stesso Alemanno, a un certo punto, si è platealmente lamentato con il conduttore della trasmissione Corrado Formigli per il trattamento ricevuto.
il dibattito si è articolato su cinque argomenti principali: Imu, emergenza abitativa, traffico, debiti del Comune e “questione morale”. Diverse visioni e concezioni si sono confrontate. Se sull’Imu Alemanno e de Vito sono per l’abolizione totale, mentre Marchini e Marino per una sua revisione, sulla annosa questione traffico Alemanno si è trincerato difendendo gli sforzi della sua amministrazioni sul versante delle infrastrutture, inteso sia nell’ambito del trasporto pubblico locale che su quello delle strade consolari. La difficoltà da fronteggiare, ha sottolienato ripetutamente Alemanno, è quella del taglio delle risorse che i governi locali hanno dovuto subire. Marino e De Vito ritengono invece necessaria una revisione drastica della mobilità capitolina: il candidato Pd punta sulla “cura del ferro”, che consiste nel potenziare il trasporto su rotaie e nell’ampliare la rete di piste ciclabili. Il candidato del Movimento 5 Stelle propone una mobilità sostenibile basata sull’innovazione: Roma deve puntare a diventare una smart city per risolvere il problema traffico. Molti sono stati anche i punti di scontro e le polemiche: sulla questione del debito delle casse comunali il sindaco Alemanno ha affermato che: “attualmente il debito del comune di Roma è zero. Invito i miei sfidanti ad andare sul sito del Campidoglio e a constatare. Ma stiamo scherzando? Cerchiamo di dire cose serie”, replicando così a Ignazio Marino che aveva affermato che non c’è trasparenza sui conti del Campidoglio.
Un’ultima curiosità: nella mattinata di martedì 14 maggio è stato effettuato un nuovo sorteggio per stabilire l’ordine con cui i 19 candidati a sindaco di Roma compariranno nelle schede elettorali e nei manifesti. L’operazione si è resa necessaria dopo il ‘rientro’ deciso dal Tar della lista ‘Roma Risorge’ di Matteo Corsini. Nessuno tra i ‘big’ nella corsa al Campidoglio arriva nelle prime file: Gianni Alemanno si conquista la metà classica con un undicesimo posto, Marcello De Vito del M5S è quattordicesimo mentre tra gli ultimi nell’elenco Ignazio Marino (posizione 16) e Alfio Marchini (18).
Federico Thoman